sabato 26 maggio 2012

Un patto con il territorio può, meglio di qualsiasi altro strumento, designare dal basso le necessità e le soluzioni da mettere sul campo. Iniziando dall’essere orgogliosi di essere siciliani !


Il dibattito in politica dovrebbe portare al miglioramento delle soluzioni da dare ai tanti problemi dei cittadini, ma ancora una volta in Sicilia si è creata l’ennesima Babele dove tutti urlano tutto e dove nessuno ci capisce più niente.  Si è detto da sempre che il malaffare sguazza la dove la confusione regna sovrana, perché è dentro la disorganizzazione delle istituzioni che riesce a trovare la sua organizzazione. Badate bene che quando mi riferisco al malaffare non per forza mi riferisco alle organizzazioni delle diverse mafie, ma mi riferisco a tantissime sacche di organizzazioni che anche lontani da quelle più famosi , in modo subdolo agiscono nell’anonimato ed incidono pesantemente sulle risorse dei diversi enti. Oggi si ritorna a parlare di quale illustre personaggio potrà occupare la presidenza della regione e con quale coalizione dovrà governare la Sicilia, ma da nessuna parte si sente parlare di quale progetto per il futuro dell’isola e quale strategia per salvare dalla miseria l’agricoltura , la zootecnia, l’industria , il turismo, il terziario, il pubblico impiego ecc. Quest’ultimo aspetto in politica , almeno come si è intesa sino ad ora, è secondario. Ed è proprio su questo aspetto che voglio concentrare l’attenzione per poter iniziare un percorso diverso, non uso il termine nuovo perché ormai è diventato patetico, un percorso che crei un rapporto chiaro tra le istituzioni ed i cittadini, che usi un linguaggio semplice e comprensibile, fatto da tanti piccoli atti che stabiliscono da subito le cose da fare per iniziare a rimuovere gli ostacoli che stanno soffocando economia e Famiglie. Non sono più credibili gli incantatori di serpenti che da oltre vent’anni hanno ricoperto cariche importantissime contribuendo solo all’attuale disastro. Si ha la necessità di procedere non solo con volti nuovi , ma soprattutto con argomenti e metodi diversi, concentriamo i nostri sforzi per individuare e raggiungere degli obbiettivi chiari e indirizziamo le nostre azioni per disegnare la strategia che ci conduca alla riorganizzazione dei nostri territori. I problemi dei cittadini sono collegati ai territori di riferimento ed è da lì che bisogna ripartire, un patto con i territori può, meglio di qualsiasi altro strumento, designare dal basso le necessità e le soluzioni da mettere sul campo. Questa è la sfida per costruire il futuro delle nuove generazione e su questo concentreremo da subito le nostre energie ed intelligenze migliori. La necessità parte sicuramente dal concetto di identità e di comunità e dal fatto quindi di essere orgogliosi di essere siciliani e di appartenere a quella parte di siciliani che questa terra la vogliono cambiare veramente.
Gaetano Amenta 










1 commento:

  1. Prima di poter organizzare occorre un patto: di onestà!!! Poi viene tutto il resto!!!

    RispondiElimina