giovedì 15 settembre 2016

Antoine de Saint-Exupéry . Il Piccolo Principe.

Risultati immagini per antoine de saint exuperyil piccolo principe coverAntoine de Saint-Exupéry nasce a Lione (Francia) il giorno 29 giugno del 1900, in una famiglia aristocratica: il padre Jean era ispettore delle assicurazioni e la madre Marie, pittrice talentuosa. Orfano di padre a soli quattro anni, viene amorevolmente cresciuto dalla madre che si sposta a Le Mans nel 1909. L'infanzia di Antoine è molto felice, forse un po' troppo viziata, nella grande dimora di Saint Maurice de Rémens, di stile classico al centro di un parco di abeti e tigli. Tra i suoi amici e compagni di giochi, è il più fantasioso, prepotente, avventuroso. Punto decisivo nella sua vita è l'anno 1921 quando parte per il servizio militare e viene mandato a Strasburgo per diventare aviatore.            Il 9 luglio del 1921 compie fece il suo primo volo solitario a bordo di un Sopwith F-CTEE. Ottiene la licenza di pilota nel 1922 e torna quindi a Parigi dove inizia a dedicarsi alla scrittura. Questi sono però anni sfortunati. Compie diversi lavori, inclusi il contabile ed il venditore di auto.  Nel 1928 diventa direttore del remoto campo di Cap Juby vicino a Rio de Oro, Sahara. Nel 1929 Saint-Exupéry si trasferisce in Sud America per trasportare la posta attraverso le Ande. E' il famoso periodo dell'Aeropostale. I suoi incidenti in volo diventano proverbiali: quello più clamoroso avviene nel 1938 durante un tentativo di stabilire il record di volo da New York alla Terra del Fuoco. Dopo l'invasione della Francia nella Seconda guerra mondiale, Antoine de Saint-Exupéry entra nell' aviazione militare e compie diverse missioni di guerra, nonostante sia considerato inabile al volo a causa dei troppi malanni. Viene comunque insignito della Croce di Guerra. Ancora oggi viene ricordato come "eroe romantico", un uomo lontano, sfumato, quasi irreale, sia per la sua vita avventurosa che per la sua morte, avvenuta in circostanze misteriose all'età di 44 anni. Il giorno 31 luglio 1944 parte per la nona ed ultima missione, con l'obiettivo di sorvolare la regione di Grenoble-Annecy. Non tornerà più: viene dato per disperso e non se ne saprà più nulla. Tra le varie ipotesi formulate, la più suggestiva sarebbe quella che lo vedrebbe precipitato in mare a causa di un guasto al motore mentre cercava di sfuggire al fuoco della contraerea tedesca, dopo essersi allontanato dalla rotta prestabilita per dare una nostalgica occhiata ai luoghi della sua adorata infanzia. Antoine fu un idealista, un pilota coraggioso, un uomo di grandi passioni con una vita sentimentale tormentata e infelice. Ciò che lo ha reso straordinario è stata la letteratura che per lui era la vita stessa, indissolubile . Egli stesso affermava che "bisogna vivere per poter scrivere", ed infatti la maggior parte delle sue opere prendono spunti autobiografici, trasformate in cronache romantiche di fatti realmente accaduti. Forse proprio per questo finì per fare di tutta la sua vita un romanzo. Il suo libro più noto è senza dubbio "Il Piccolo Principe", una favola dedicata all'amico Léon Werth, ma non all'amico adulto, bensì al bambino, una dedica retroattiva, un testo per l'infanzia che perdura in ogni età.

    10 LEZIONI DI VITA TRATTE DA IL PICCOLO PRINCIPE







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    Avete mai letto Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupery? Forse quando ne sfogliavate le pagine eravate bambini e ora più che le vere e proprie vicende del protagonista ricordate soprattutto alcune delle frasi più famose tratte da questo libro. Il Piccolo Principe contiene delle lezioni di vita inaspettate che si rivolgono proprio a noi adulti.
    Infatti, nonostante la ricchezza di illustrazioni, Il Piccolo Principe non è soltanto un libro per bambini. Nel caso di questo racconto, come di altri libri, infatti possiamo trovare al suo interno messaggi diversi a seconda dell'età o del momento a cui ci avviciniamo alla lettura.
    Ecco alcune delle lezioni di vita che possiamo imparare se rileggiamo Il Piccolo Principe ora che siamo adulti. Il Piccolo Principe potrebbe avere ancora qualcosa di importante da insegnarci anche se non siamo più bambini. 

    1) L’essenziale è invisibile agli occhi

    ‘Non si vede che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi’. Ecco la citazione più nota che possiamo trarre da questo libro, ma cosa significa veramente? Possiamo interpretarla così: la vera bellezza delle persone risiede in ciò che tengono segreto dentro. Sono le cose nascoste a renderle davvero speciali, quelle cose che non sono immediate e nemmeno facili da raggiungere e che possiamo scoprire davvero solo se vogliamo approfondire il rapporto con una determinata persona e se ci impegniamo ad esserle amici.

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    2) Siamo responsabili di ciò che addomestichiamo

    Le relazioni con gli altri non nascono dal nulla. Siamo responsabili di ciò che addomestichiamo. Se creiamo la buona abitudine di incontrare una persona in un certo giorno e sempre a quell’ora proviamo a non deluderla e a non tradire le sue aspettative. L’amicizia e l’amore portano sempre con sé la necessità di assumersi le proprie responsabilità.

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    3) Le apparenze possono ingannarci

    Non sempre le cose sono come sembrano. Le nostre percezioni potrebbero non corrispondere alla realtà. Solo perché un oggetto o una situazione appaiono in un certo modo, non è detto che siano davvero così. Ecco allora l’importanza dell’approfondimento costante, della ricerca e del desiderio di espansione della conoscenza.

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    4) Le azioni sono più importanti delle parole

    Nel rapportarci agli altri e nel confrontarci con loro dovremmo dare più importanza alle azioni invece che alle parole. Le parole dette a voce infatti sono passeggere e a volte vengono pronunciate senza pensarci troppo. Le azioni invece sono concrete, hanno degli effetti duraturi e rivelano ciò che davvero le persone hanno nel proprio cuore.

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    5) I dettagli sono fondamentali

    In un mondo che corre rischiamo di lasciarci sfuggire i dettagli. Meglio osservare una situazione da lontano e poi avvicinarci per scoprire tutti i suoi segreti, senza fermarci solo al quadro generale. Sono i piccoli dettagli che possono distinguere il disegno di un cappello da quello di un boa. Approfondire e badare ai dettagli ci mette al riparo dalle illusioni.

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    6) Conosciamo innanzitutto noi stessi

    Ad un certo punto della storia il piccolo principe incontra un geografo che rifiuta di esplorare il proprio mondo perché è troppo occupato a fare ricerche su luoghi lontani. Rischiamo di cadere nella trappola di cercare altrove – e dunque di non trovare – ciò che invece è già presente dentro di noi. Ecco perché è importanteconoscere innanzitutto se stessi per poi confrontarsi con gli altri e con il mondo.

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    7) Il tempo è alla base dell’amicizia

    ‘E’ il tempo che hai dedicato alla tua rosa ad averla resa così importante’, spiega la volpe al piccolo principe. E’ il tempo che dedichiamo agli altri ad aiutarci a creare un vero legame con loro. Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici.

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    8) Siamo fatti di relazioni

    Ognuno di noi è unico al mondo e molti aspetti che rappresentano ciò che siamo sono determinati dalle nostre relazioni con gli altri. Ognuno di noi ama ed è amato da persone diverse, ha amici e gusti differenti. Ogni persona va rispettata nella propria unicità, nel proprio desiderio di compagnia o di solitudine.

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    9) Dobbiamo esprimere i nostri sentimenti


    Tenere nascosti i nostri sentimenti o negarli può diventare davvero dannoso per noi stessi. Quando il piccolo principe decide di partire per esplorare nuovi pianeti, la rosa dice di non avere bisogno di lui e si dichiara autosufficiente. Il piccolo principe allora la abbandona perché in quel momento non aveva capito che la rosa stava mentendo e che quelle parole nascondevano una richiesta d’aiuto. Meglio parlare chiaro.

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    10) La libertà è il dono più grande


    Vorremmo sempre avere vicine le persone che amiamo ma per il loro bene dobbiamo imparare a lasciarle libere. A volte dobbiamo lasciare andare via le persone perché trattenerle con noi significherebbe intrappolarle. Lasciarle andare può essere la più grande dimostrazione d’amore nei loro confronti. Ecco perché alla fine della storia il pilota e narratore permette al piccolo principe di abbandonare la Terra e di tornare sul suo pianeta.
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    Marta Albè

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