Autoritratto con capello di feltro (Vincent van Gogh)

Autoritratto con cappello di feltro è uno dei dipinti più celebri di  
Vincent  van  GoghFu realizzato fra il 1887 e 1888; si tratta di un olio   
su tela e attualmente è conservato al Rijksmuseum Vincent van Gogh ad 
Amsterdam.      Questo quadro  segna una  svolta stilistica nel lavoro di 
Van Gogh. Infatti, nel 1887 il pittore olandese conosce Paul Signac, che 
lo introduce alla tecnica del pointillisme la quale permette di realizzare 
un quadro componendo le immagini con piccole unità cromatiche.               
Dopo molte discussioni con lo stesso Signac, abbandona questo stile 
pittorico ritenendolo non adatto al suo modo di dipingere e decide, 
invece, di dedicarsi completamente all’esecuzione di dipinti formati da 
ampie pennellate, spesso parallele fra loro che vanno a formare 
un’immagine compiuta. Dopo l’esperienza con Signac, il primo 
quadro realizzato con ampie pennellate parallele è questo autoritratto. 
Il centro del quadro sono gli occhi da cui si dipanano le pennellate che 
costituiscono il volto. La scelta di Van Gogh dei colori giallo, rosso e verde 
dovrebbero determinare le passioni e le inquietudini dell’animo del pittore. 
Le pennellate proseguono a formare il collo, la camicia e la giacca e poi 
salgono per comporre il cappello.Lo sfondo, invece, è composto da 
pennellate circolari più scure che entrano in contrasto con il colore del 
cappello costituito da colori più chiari. L’intensità degli occhi, da cui 
partono le altre pennellate, conferiscono al quadro un magnetismo 
straordinario.




La camera da letto di Van Gogh ad Arles: opera del 1889

La stanza di Van Gogh ad Arles è stata dipinta da Vincent Van Gogh nel 1889. E’ un olio
 su tela di 57, 5 x 74 cm ed è attualmente esposto al museo d’Orsay di Parigi. Questo 
dipinto è il terzo realizzato dall’artista sulla propria stanza e, rispetto agli altri due, è più 
piccolo.Il primo quadro dedicato a questo tema è conservato nel museo Van Gogh di 
Amsterdam, ma a causa di un successivo danneggiamento, l’artista ne realizzò altri 
due: quello che vediamo e un altro della stessa dimensione del primo e che attualmente 
è conservato nell’Art Institute di Chicago.
Van Gogh, attraverso l’utilizzo dei colori, vuole esprimere la tranquillità della sua stanza.
I toni cromatici costituiscono una sorta di percorso visivo, che descrive e unisce le singole
parti della sua camera da letto. Le pareti lilla chiaro, il pavimento rosso slavato, le sedie
e il letto giallo acceso, cuscini e lenzuolo verde chiaro, la coperta rossa, il catino 
azzurro e la finestra verde scuro, sono parti che si integrano per richiamare un unico stato
d’animo e per ricordare la caducità della vita. La stanza, infatti, è vuota e ricorda 
l'assenza dell’artista. I diversi toni cromatici e l’utilizzo coraggioso e originale dei 
colori, servono per comunicare ciò che la stanza regala al pittore: tranquillità e riposo.
 Secondo quanto scrive Van Gogh al fratello Theo, la decisione di dipingere la sua stanza 
in questo modo, si rifà alle stampe giapponesi e al modo in cui gli orientali consideravano 
la loro stanza da letto.