sabato 8 gennaio 2011

Datemi una leva e vi solleverò il mondo… la leva del futuro? I Giovani

Secondo la prestigiosa rivista americana “Time”l’uomo dell’anno 2010 è Mark Zuckerberg, un giovane di 26 anni, creatore di facebook, piattaforma di social network con più di 200 milioni di iscritti .
L’idea di creare un nuovo modo di comunicare nasce e si sviluppa nella prestigiosa università di Harvard e vede la partecipazione al progetto di altri brillanti studenti tra cui McCollum,grande esperto di informatica, Dustin Moskovitz e Chris Hughes.
Andando a ritroso nel tempo ,siamo nel 1968, il giovane diciassettenne Bill Gates, grazie ad una convenzione tra la scuola e la Computer Center corporation, può esercitarsi su un DEC PDP 11,restando folgorato dalle potenzialità di quella famosa macchina chiamata computer, la sua storia professionale (la creazione di Microsoft che lo ha reso il secondo uomo più ricco al mondo )è oggi conosciuta a tutti.
Cosa unisce questi due personaggi è chiaro :la giovane età, la voglia di fare,una scuola che ha fornito le competenze adeguate e mezzi per sviluppare l’ingegno, imprese che hanno investito sulla persona o sul progetto e un sistema basato sulla meritocrazia.
Lo stesso Bill Gates dichiarò nella sua autobiografia che le assunzioni venivano premiati i soli talenti, senza precedenti esperienze lavorative, ma con idee nuove da implementare.
Gli Stati Uniti sono un terreno fertile, in cui si investe molto in sviluppo e ricerca, stimolando quelle nuove aree di mercato in cui il sapere innovativo e creativo dei giovani può esprimersi al meglio.
Spostiamoci ora in Italia. Negli stessi anni in cui Bill Gates progettava la nascita della Microsoft, in Italia avevamo uno dei padri del microprocessore: il fisico Federico Faggin.
Dov’è questo talento? Naturalmente in America.
La SGS-Fairchild nel 1968 resasi conto del suo talento lo invitò a fare un’esperienza in California,affidandogli lo sviluppo dell’originale MOS Silicon Gate Technology.
Più del 90% di tutti i circuiti integrati prodotti nel mondo utilizzando la Silicon Gate , progettata da Faggin.
In Italia Faggin ha ricevuto decine e decine di riconoscimenti, è stato nominato Grande Ufficiale dal Presidente della Repubblica e ha più di 5 lauree “honoris causa” conferite da università italiane.
E’ possibile premiare i talenti con pezzi di carta inutili?
Non è forse necessario creare le condizioni affinché questi talenti restino in Italia , piuttosto che regalare capitale umano e miliardi ad altri Paesi?
Il fenomeno della fuga di cervelli non è un problema di oggi che si vuole risolvere con l’introduzione di un’imposta sostitutiva pari al 10% sui redditi dei ricercatori che rientrano in Italia.
Pensiamo forse che i talenti siano interessanti alle imposte? I talenti vogliono coltivare i loro saperi ed essere accolti da realtà innovative che gli offrano la possibilità di progettare e sviluppare le loro idee.
La risposta così anacronistica del ministro Tremonti non fa altro che sottolineare la gerontacrazia di un sistema di un sistema che chiude le porte ai giovani alla formazione, all’innovazione tecnologica.
Mentre Bill Gates progettava all’età di 20 anni il suo impero in Italia andava affermandosi la logica gerontocratica.
Analizzando la data di nascita dei nostri Presidenti del Consiglio dal 1972 ad oggi emergono due dati : tutti sono nati prima del 1940 e quasi tutti hanno compiuto studi giuridici
Andreotti (1919), Rumor (1915) Moro (1916) Cossiga ( 1928)Forlani (1925) Spadolini ( 1925) Fanfani (1908) Craxi(1934) Giovanni Goria l’unico laureato in economia e commercio , classe 1943 fu costretto a tornare a casa dopo la bocciatura del bilancio e degli interventi straordinari per il Mezzogiorno.
Ancora : De Mita (1928) e mentre nei mercati ,siamo nel lontano 1989,si affacciavano prepotenti i primi cellullari e il motore di ricerca Google ,in Italia a 70 anni veniva nuovamente eletto Andreotti , poi Amato (1938), Ciampi (1920)Berlusconi (1936) Dini(1931)Prodi (1939) D’Alema ( rercord: classe 1949) e poi ancora senza nessun nuovo nome o ricambio generazionale Amato , Berlusconi , Prodi e ancora Berlusconi.
C’è un proverbio toscano che recita “Minestra riscardata ‘n fu mai bona” ,nel nostro Paese si è seguito il criterio opposto , il mercato avanza e noi rispondiamo con la solita minestra riscaldata , che non può che portare a risultati pessimi.
E’ sconcertante pensare a quanti di quei nomi occupino ancora il Parlamento e gli uffici pubblici di potere, a quanti superino i 60 anni e al numero così esiguo di giovani in Parlamento .
Non stupisce che il Ministro Tremonti pensi di risolvere la fuga dei cervelli introducendo l’imposta sostitutiva del 10% in luogo dell’IRPEF o che nel momento in cui è necessario rilanciare le pmi vengano incrementati i pedaggi autostradali.
In Italia che già soffre per la carenza di infrastrutture e per condizioni di oligopolio nei trasporti , oltre a questi deficit che rappresentano un costo per mancanza di opzioni , le pmi dovranno affrontare il rincaro della benzina e il rincaro dei pedaggi autostradali .
Un’impresa che lavora in efficienza deve coprire i costi ed avere un margine di guadagno ; per far ciò dovrà per forza di cose traslare sul prezzo di vendita i maggiori costi del trasporto .
Cosa produce questo meccanismo?
I consumatori finali si privano del bene e non acquistano , le imprese esposte finanziariamente non riescono a coprire i costi e a rimborsare i debiti contratti e necessariamente chiudono ,mandando a casa i lavoratori.
Il questo meccanismo non si vedono vincitori , solo vinti :l’impresa, il consumatore finale , il lavoratore ora disoccupato e anche lo Stato , si lo Stato perché un’impresa che chiude è un’impresa che non darà redditi ai fini IRES, IRAP , IRPEF , d’altro canto il lavoratore non spenderà e vi sarà un minor gettito IVA. In due parole una norma anacronistica è una norma dannosa per l’Italia intera.
Può la faccia di Zuckerberg, giovane di 26 anni ,essere uno stimolo per noi giovani italiani?
Penso di si .
La nostra classe dirigente ci sta spingendo a limitare le nostre ambizioni , a rinunciare al nostro futuro e sta portando la nostra Italia verso il declino per la non più accettabile difesa di poteri acquisiti , ma mai ereditati, perché non esiste un sistema ereditario :la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme di una Costituzione che dovrebbe essere oggi riformata a favore di quegli stessi giovani esclusi da ogni forma di potere o rappresentanza.
L’Italia è al penultimo posto per tasso di occupazione giovanile , la stessa Costituzione nello stabilire le regole per essere eletti nel Parlamento demoralizza l’entrata dei giovani in politica e i diritti all’uguaglianza , al lavoro , allo studio vengono mortificati continuamente da una fetta di popolazione che ha più di 50 anni e che ostinatamente non vuole riconoscere che i tempi sono cambiati .
Secondo i dati del rapporto ManagerItalia nel 2020 gli elettori over 50 supereranno di gran lunga gli elettori under 50.
Il problema è che già oggi i giovani rappresentano il 15% degli elettori del Parlamento italiano ed essendo una quota così esigua nel proporre le riforme i politici non fanno altro che assecondare la fascia di età che apporta più voti in parlamento cioè quella degli over 40.
Immaginiamo cosa accadrà nel 2020 quando la percentuale del 15% tenderà ulteriormente a ridursi .
Crediamo forse di vincere un mondiale convocando la nazionale del 1980? Siamo forse in grado di partecipare a missioni di pace senza che intervengano quei giovani che si adattano alle condizioni più assurde?
Pensiamo a quanti nostri genitori hanno ancora difficoltà ad apprendere i meccanismi dell’informatica o all’avvento dell’euro. Molti nostri nonni prima di esprimersi in euro , ragionavano e ragionano oggi ancora in lire, perché è per loro difficile adeguarsi ad una moneta che non è stata la loro per gran parte della loro vita.
E’ così anche per la tecnologia e l’innovazione : chi si trova a doversi adattare , formato su altri meccanismi , tenderà ad essere più restio al cambiamento e all’innovazione rispetto ai giovani di oggi che nel cambiamento sono nati e che non possono confrontarsi con un vecchio sistema perchè non lo conoscono , ma sono incubatori di un nuovo sapere che viaggia in internet , nell’informatica in genere, nei nuovi linguaggi.
Senza uno scossone generazionale l’Italia si incammina verso il declino e nulla esclude che tra dieci anni troveremo gli stessi nomi in Parlamento se non prendiamo coscienza del fallimento di un tale sistema.
Esistono due strade : emigrare come ci ha consigliato il dott. Berlusconi o prendere coscienza oggi del problema e cercare attraverso l’unione , lo scambio di idee , le proteste di cambiarla questa Italia senza rimandare il problema a domani , perché il futuro un’Italia senza giovani non ce l’ha.
di Annalisa Lembo

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