sabato 23 giugno 2012

Apriamo un dibattito che provenga dal territorio e diventi la guida per rinnovare uomini e metodi della politica . La paura ci rende prigionieri, la speranza liberi.

Utilizziamo le nostre migliori energie e la nostra intelligenza per le cose che più contano nella vita. Questa società ci obbliga a portarci dietro un fardello di condizionamenti che rappresentano una zavorra contro la nostra libertà. Riflettete su quante resistenze di diversa natura impediscono la fluidità delle nostre azioni. Se tutti riconosciamo la nostra società come un'entità gravemente ammalata, è il momento di ammettere che farsi trasportare dalla stessa corrente, che è causa di quel male, è da incoscienti. Si ha la necessità di invertire la rotta, anche se ciò comporterà grandi sforzi  dettati dall'essere controcorrente. E' meglio credere ad un sogno, che essere aggrappati ad un'illusione. E' meglio essere fieri di combattere la propria battaglia che essere spazzati via per qualcosa che nella realtà non hai mai capito. Iniziamo ad eliminare i pesi inutili per sentirci più leggeri, proviamo a trovare nuove motivazioni per rinnovare le nostre energie. Sforziamoci di capire che la ragione e la memoria sono importanti, ma l'intelligenza è cosa altra. L'attuale azione politica ha incentrato tutto sull'incertezza, e l'incertezza è la strada certa che conduce alla paura. La paura ci rende prigionieri, la speranza liberi. Per costruire un sentimento di speranza bisogna sbarazzarsi di chi è stato causa di tale disastro, è necessario spazzare via tutti quei politici che con le loro cariche e con le loro azioni hanno provocato l'inferno attuale ! Apriamo un dibattito che provenga dal territorio e diventi la guida per rinnovare uomini e metodi della politica.

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