sabato 15 dicembre 2012

"Mentre rivolgendo lo sguardo al cielo pensiamo a quei 20 angioletti , teniamo fermamente presente che l'uomo moderno così concepito non serve al mondo".

Le pagine che l'umanità continua a scrivere sono devastanti, non riesco a pensare nemmeno per un attimo il mostruoso destino di quei 20 angioletti che non sono riusciti a fuggire dal loro carnefice. Mai più simili accadimenti, fermiamo la costruzione di mostri, la responsabilità potrebbe essere anche nostra, l'uomo moderno così concepito non serve al mondo. Come riusciranno a darsi pace i genitori , i fratellini e le sorelline di quei piccoli angeli che fino a qualche minuto prima saltavano e giocavano spensieratamente. Chi siamo nella realtà, apparentemente bravi , buoni , propensi al bene, eppure i fatti dimostrano che la maggioranza delle nostre azioni sono rivolte a produrre effetti negativi, destinati a sostenere effetti di distruzione di ogni tipo, l'uomo moderno così concepito non serve al mondo. Le nostre menti sono oggetto di attacchi che non riescono più a gestire, uomini e macchine potentissime pianificano strategie per gestire i nostri desideri , le nostre scelte, i nostri stili di vita e i nostri infernali ritmi. Chiedere scusa a questi 20 piccoli martiri è il minimo che questo mondo marcio potrebbe fare,  l'uomo moderno così concepito non serve al mondo.  Tante volte mi sono chiesto se la società che abbiamo costruito si basi sulla concezione di allevare e governare esseri umani o polli in batteria. L'umanesimo aveva messo l'uomo e le sue necessità al centro dell'universo sociale, la concezione moderna lo ha relegato a servizio del dio danaro. La decadenza morale, etica e umana è figlia della moderna filosofia del vivere, carichi di lavoro inutili e stress senza fine, sin da piccoli, servono solo a dare a questo mondo soggetti nevrotici, depressi e insoddisfatti del loro essere, l'uomo moderno così concepito non serve al mondo.,. Continuando per questa via l'uomo riuscirà a raggiungere il triste primato, attraverso la condizione di tristezza cronica,  della sua autodistruzione. Difendiamo i nostri figli cominciando a cambiare i nostri stili di vita, a selezionare le nostre scelte, a liberare i nostri desideri e quelli dei nostri figli da intrusioni esterne, ma soprattutto rallentiamo i ritmi infernali che qualcuno ha deciso di imporci. Non bisogna dimenticare che i nostri bambini un giorno diventeranno adulti, e che i problemi anche quelli più violenti il più delle volte sono frutto di disfunzioni sociali e familiari. Allora: "mentre rivolgendo lo sguardo al cielo pensiamo a quei 20 angioletti , teniamo fermamente presente che l'uomo moderno così concepito non serve al mondo".

Gaetano Amenta

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