giovedì 31 marzo 2011

La politica?Non si occupa da tempo dei problemi che interessano i cittadini ed il territorio. La Provincia regionale di Siracusa, a memoria d’uomo, non ha mai toccato livelli così bassi.

E’ incredibile assistere giorno dopo giorno il tessuto sociale ed economico, dell’intera area del siracusano, sgretolarsi come stoffa sudicia che ha perso anche il suo ultimo vigore. L’inevitabile fallimento politico di chi dirige la Nave è constatabile da qualsiasi aspetto si analizzi, tanto esso politico che amministrativo. I fattori strettamente legati all’amministrazione  dell’ente  Provincia continuano irreversibilmente a conseguire risultati da ultimi della classe. Se riflettiamo un attimino è facile fare due calcoli, l’assessore ai lavori pubblici manca ormai da quasi tre mesi,  una così lunga vacatio in un  assessorato così importante alla provincia non si era mai verificato. Si assiste ad una gestione politica del settore lavori pubblici e viabilità catastrofica, al di là degli slogan e dei proclami non si è messo mano a nessun progetto per opere di viabilità  da realizzare in futuro, ciò non era mai successo , si registra ormai come cronica una faticosa manovra gestionale, del resto quattro rimpasti e l’ultimo con parto difficile, rendono l’idea della realtà che stiamo vivendo. Una così disastrosa situazione non può che creare serie difficoltà anche alla definizione delle opere ereditate dalla passata amministrazione .Per il terzo anno consecutivo il bilancio di previsione si avvia ad essere approvato a metta dell’anno di competenza , uno strumento di programmazione che così utilizzato perde tutta la sua efficacia, rientrando nella logica tutta folle del: “prima faccio e dopo le programmo”. La relazione semestrale si conferma il copia incolla di quelle precedenti, con l’esito uguale alla storiella di a Lupo  a Lupo, con il risultato che alla fine non ci crede più nessuno. Di certo c’è solo che la confusione regna sovrana, le procedure e i vari iter esplicativi, a partire da quelle sugli appalti pubblici, sui rilasci autorizzativi o sulle varie pratiche da saldare sono vicine al groviglio. La vicenda dell’Alberghiero di Siracusa ne rappresenta uno dei maggiori paradossi, il cine teatro Verga l’emblema delle incompiute. Bisogna prendere atto che con questo Presidente e con questa amministrazione c’è da aspettarsi di tutto, come una giunta che oltre ad essere monca è anche finta, con dei finti assessori, come del resto finta è la maggioranza che dovrebbe sostenere l’amministrazione Bono. Assessori che a sentire i cittadini bivaccano nei corridoi o in qualcuna delle stanze del potere con atteggiamento disorientato come chi si interroga se è egli che non riesce a capire il gioco o il gioco è proprio quello. Nei fatti la percezione dall’esterno è che dentro quei palazzi nessuno ci stia capendo nulla, ne il capo dell’amministrazione On. Nicola Bono, ne chi lo sostiene. Una coalizione che non potrà discutere nulla perché nulla c’è da discutere se non posti di mera rappresentanza da occupare dentro scatole vuote per gratificare l’inquilino di turno . Mi chiedo qual è la bussola programmatica che tiene assieme i componenti dell’attuale maggioranza, è un gioco di potere che si è trasformato ad un gioco al massacro di cui si dovrà rendere conto,ai lavoratori,  alle famiglie e alle giovani generazioni. Una politica che non si occupa più dei problemi che interessano i cittadini ed il territorio, interessi che dovrebbero venire prima di quelli di ogni singolo politico.  Nasce da questa sensazione un forte rammarico, che spinge la gente e i giovani a pensare che a forza di non occuparsi di nulla, il nulla si stia occupando di noi, il lavoro ci sta abbandonando velocemente,cresce la povertà ed insieme ad essa la disoccupazione giovanile,  i servizi sono sempre più scadenti, la competitività della nostra provincia sempre più debole e la classe politica sempre più inaffidabile. Gli antichi dicevano che “al peggio non c’è mai fine” questo modo di amministrare e questa classe politica continua a confermarne il significato. Il turismo è rimasto uno slogan per tutte le stagioni, non si fa altro che allestire tavoli e cabine, ma la realtà dimostra come la mancanza di idee e l’incapacità di questo modo di fare politica vanifica anche gli sforzi  che hanno prodotto risultato. Gli esempi più eclatanti si evincono dalla ristrutturazione completata da quasi quattro anni, dell’ex monastero dei Frati minori o convento di S. Maria a Ferla, monumento storico costruito nel 1409, e dell’ex stazione Cassaro-Ferala , che figurano tra gli immobili di proprietà della Provincia Regionale di Siracusa dentro la valle dell’Anapo. Soldi pubblici per milioni di euro spesi per creare nuove opportunità, e che invece ricadono nell’incuria di politici incapaci di qualsivoglia decisione. Strutture che in pochi anni sono ricadute in uno stato di abbandono, trasformate in piccionaie e nuovamente corrose dal tempo. Strutture che ricadono in una zona come quella di Pantalica che è stata riconosciuta patrimonio dell’Umanità e che aspetta da sempre un piano di gestione per la fruizione e l’utilizzo delle diverse strutture. Qui non si tratta più del destino cinico e baro, c’è una volontà precisa, come precise sono le responsabilità che il presidente Bono e la sua amministrazione si devono assumere , questa non è una condizione politica che potrà determinare nulla di diverso da quello che ha prodotto fino ad adesso. Continuare per questa via significherebbe aggravare ancor di più le condizioni già gravi che la provincia sta vivendo, per questo da qualsiasi parte venga si ci aspetta un sussulto d’orgoglio e la rimessa in mano del mandato agli elettori. 

Gaetano Amenta

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