venerdì 30 novembre 2012

“E’ solo nel senso comune che si trovano le risposte ai bisogni dei singoli”!


Non finiremo mai di essere convinti che la via principale per il benessere di ogni singola persona è, e rimane la ricchezza e la bellezza del senso comune. In una società che ha smarrito l’essenza vera della vita, o forse non l’ha mai conosciuta, si procede in un addivenire incomprensibile, lontano da quei valori fondamentali necessari per definire armonia del vivere comune, e fluidità nei rapporti tra individui. Nessuno può pensare di vedersi assecondato da gli altri, se non prima avrà raggiunto quella naturale condizione che conduce tutti alla condivisione di una base valoriale unica. E’ necessario partire dalla riscoperta di quei valori che i millenni hanno forgiato e trasformato in universali, l’onestà, la lealtà e la fiducia stanno alla base del funzionamento armonico di una comunità. La costruzione di una buona reputazione collettiva ancor prima e più importante di quella dei singoli individui, rimane condizione necessaria per la definizione di qualsiasi sistema tanto sociale che economico. Nessun individuo sperimenterà modelli funzionali , o quantomeno proverà a farlo, se la base valoriale dell’ambiente dove agisce si nutre di sistemi imbevuti su una base di disvalori, atti solo a produrre ingiustizie,  arroganza, corruzione e latrocini di diversa natura. Non vi sarà mai un fine comune fin quando non si sarà compreso che tutti siamo e saremo per sempre condizionati da tutti, è un gioco delle parti a cui nessuno si potrà mai sottrarre. Una città sarà definita pulita solo se ogni sua parte sarà degna di questa definizione, una comunità sarà onesta se la maggioranza della stessa è classificabile nel significato intrinseco del termine onestà. E’ uno sforzo che darà i giusti risultati solo se prodotto comunitariamente, e solo allora con il raggiungimento e la conservazione di questa condizione , che il singolo troverà le risposte appropriate alle proprie esigenze. “E’ solo nel senso comune che si trovano le risposte ai bisogni dei singoli”!

Gaetano Amenta


Siracusa, anche l'Autorità per l'Energia e Gas dice un definitivo no ai rigassificatori


Siracusa, anche l'Autorità per l'Energia e Gas dice un definitivo no ai rigassificatori

Riportiamo di seguito un comunicato del Presidente provinciale dei Verdi di Siracusa, Paolo Pantano, in merito alla delibera dell'Autorià italiana per l'Energia e Gas:

L 'Autorità italiana per l'Energia e il Gas con delibera n.451 del 31.10.2012 ha sospeso gli aiuti di Stato alle aziende che costruiscono e gestiscono i rigassificatori. Gli aiuti, che tecnicamente vengono definiti “fattore di Garanzia (FGL)”, erano stati concessi dalla predetta Autorità con la precedente delibera n.178 del 2005 ( all’ art. 13 comma II), che prevedeva il pagamento alle aziende gasiere del 71,5% dei ricavi di riferimento (mediamente 3 miliardi di euro l'anno) per 20 anni anche se non avessero prodotto un solo metro cubo di gas. La sospensione è intervenuta dopo che la Commissione Europea ha richiesto chiarimenti alla rappresentanza italiana al Parlamento Europeo con lettere del 14 ottobre 2010 e del 15 maggio 2012. Bisogna ricordare che la Commissione Europea si è attivata a seguito dei numerosi esposti presentati, a suo tempo, dai Verdi e dalle Associazioni e Comitati della provincia di Siracusa e di Agrigento ed a seguito anche delle interrogazioni parlamentari europee e nazionali promosse per evitare che si desse la stura a stabilimenti costruiti senza rischio d’impresa, ma tramite una sorta di “assistenzialismo di Stato”.

giovedì 29 novembre 2012

Arrestato per peculato Gaetano Mercadante avrebbe sottratto 19 mln a Regione e Comuni

L'imprenditore avrebbe altresì versato in ritardo i 14 milioni dei 33 incassati dal 2004 al 2011
b_250_0_16777215_00___images_siracusa_articoli_2012_10_CRONACA_guardia_di_finanza-2.jpgSiracusa - Agli arresti domiciliari per peculato l’imprenditore Gaetano Mercadante, 51 anni, di Bracciano in provincia di Roma, ma con interessi nei Beni Culturali in Sicilia, tramite tre Associazioni temporanee d'impresa, Novamusa Valdemone, Novamusa Val di Noto e Novamusa Val di Mazara, che nell’isola gestiscono tra i più importanti siti archeologici e museali. Mercadante, si sarebbe indebitamente appropriato di circa 19 milioni derivanti dall'emissione dei biglietti per l'ingresso nei siti archeologici siciliani, tra questi anche in provincia di Siracusa (Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, il Museo archeologico ”Paolo Orsi”, l’Area della Neapolis e l’Orecchio di Dionisio e l’Area archeologica Castello di Eurialo a Siracusa, l’Area archeologica Teatro Antico presso Palazzolo Acreide, il Museo Archeologico di Lentini e l’Area Archeologica di Megera Hyblea ad Augusta).

mercoledì 28 novembre 2012

SCILIPOTI FONDA A ROMA LA SCUOLA DELLA BUONA POLITICA


ITALY-POLITICS-GOVERNMENT-PARLIAMENT-SCILIPOTI
Tenetevi forte e, soprattutto, se siete lenti d’incascio, come ama dire Andrea Camilleri, lasciate perdere, leggete un’altra cosa, perché la notizia che stiamo per racocntarvi è di quelle che suscitano una incontrollabile ilarità, con il rischio di dare di stomaco.Se, nonostante l’avvertimento, avete deciso di affrontare le conseguenze, amen, sono affari vostri, noi ci sottraiamo ad ogni responsabilità. Allora, si tratta di questo: il protagonista della notizia è Domenico Scilipoti; proprio colui che il 16 dicembre del 2010 fece uno sberleffo a Antonio Di Pietro e guidò la pattuglia dei responsabili nei banchi del centrodestra, regalando al governo Berlusconi, ed agli italiani, un anno di agonia fra spread e Ruby-gate parlamentare.

Domenico Scilipoti di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, ginecolgo ed agopuntore, ha infatti fondato una scuola di formazione politica per i giovani a Roma. La scuola è ospitata nel pio oratorio di San Pietro ed è vigilata da sacerdoti e suorine. Fabrizio Roncone del Corriere della Sera ha avuto il privilegio di riferire agli italiani della iniziativa, firmando un ricco reportage. Apprendiamo così che Scilipoti non è solo il promotore ed organizzatore del corso di formazione politica, ma anche il docente più impegnato, atteso ed ascoltato.

Roncone, si è recato nel pio oratorio di San Pietro, nei pressi del Cupolone, per incontrare il deputato siciliano, arcinoto per il suo salto della quaglia dal dipietrismo al berlusconismo in un battibaleno.

Durante una amichevole chiacchierata, che ha registrato anche qualche lieve mugugno da parte del deputato siciliano, Roncone ha appreso che la scuola ubbidisce ad un bisogno, la conoscenza della buona politica, e che sarà proprio Scilipoti, e nessun altro, a spiegare di che pasta è fatta la buona politica.

Scilipoti, in verità, è andato anche in dettaglio, anticipando la pianificazione del corso. “Illustrerò come ci si muove in certi ambienti, il genere di rapporti che bisogna tenere”. Insomma racconterà di fatto la sua esperienza parlamentare che ha avuto il suo culmine nel salto della quaglia cui prima si faceva cenno.

Naturalmente il giornalista del Corriere ha sfruttato l’irripetibile occasione dell’incontro con lo storico protagonista della svolta di dicembre 2010, per fargli la fatidica domanda sulle profonde motivazioni che gli suggerirono di abbandonare i banchi dell’opposizione, Antonio Di Pietro e l’Italia dei Valori, per sposare la causa del Cavaliere.

Il tenore della risposta, non è affatto nuovo, ma le parole non hanno perso ancora il carattere di eccezionalità che le pongono nel pantheon delle frasi celebri della Repubblica. “Fui costretto ad aiutare quel fuoriclasse di Berlusconi per il bene del Paese”, ha ribadito Domenico Scilipoti,

Affinché non si nutrissero ancora dubbi sulla giustezza della scelta, il deputato siciliano ha sentito il bisogno di fare toccare con mano al suo interlocutore una realtà che ci si ostina a non vedere, nonostante l’evidenza. “Hanno capito che ero nel giusto”, afferma infatti compiaciuto Scilipoti, raggelando il giornalista, “ora mi affidano i loro giovani”. Che sono sessanta e vengono anche dalla Sicilia per sentire da lui ciò che serve sapere sulla buona politica.
Da Siciliainformazione.com

Il caso Valenti, Crocetta rompe gli indugi: "L'assessore è stato sleale, tragga le conseguenze"

Mercoledì 28 Novembre 2012 - 11:18

Dopo il caso sollevato da Livesicilia sull'assessore Valenti, il presidente Crocetta rompe gli indugi: "L'assessore è stato poco leale. Tragga le conseguenze".
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PALERMO- "Non sono stato assolutamente informato dall'assessore della sua condizione giudiziaria. Questo non mi sembra affatto leale, l'assessore ne tragga le necessarie conseguenze". Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in merito alla questione giudiziaria dell'assessore Patrizia Valenti - sollevata da Livesicilia - rinviata a giudizio per omissione di atti d'ufficio per vicende amministrative che risalgono al 2009. Il governatore spiega che la tipologia di reato non rientra tra quelle previste dal codice etico, per cui anche per qualsiasi altro assessore o dirigente, non potrebbe procedere alla revoca del mandato.


Da Live Sicilia

lunedì 26 novembre 2012

Crolla la fiducia dei consumatori A novembre ai minimi dal 1996

L'indice rilevato dall'Istat cala a 84,8 punti, il livello più basso dall'inizio delle serie storiche. Sul peggioramento pesano anche il deteriorarsi delle aspettative su futuro e disoccupazione
Crolla la fiducia dei consumatori A novembre ai minimi dal 1996
MILANO - A novembre l'indice del clima di fiducia dei consumatori scende a 84,8 da 86,2. E' quanto fa sapere l'Istat, spiegando che si tratta del dato più basso dal gennaio 1996, ovvero dall'inizio delle serie storiche. Sul peggioramento pesano anche il deteriorarsi delle aspettative su futuro e disoccupazione.

L'Istituto di statistica indica per il mese di novembre una diminuzione sia della componente riferita al clima economico generale (da 71,5 a 69,4), sia quella relativa alla dimensione personale (da 91,0 a 90,9). Si registra, invece, un miglioramento del clima corrente (da 91,9 a 92,3), al contrario subisce una decisa flessione il dato sulla situazione futura (da 78,2 a 75,2).

Nel dettaglio, fa sapere sempre l'Istat, peggiorano le opinioni e le attese sulla situazione economica della famiglia. Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare cala, mentre le opportunità attuali di risparmio e le possibilità future segnano un miglioramento.
A livello territoriale il clima di fiducia aumenta lievemente nel Mezzogiorno, ma diminuisce nel resto del Paese.

Da Repubblica

venerdì 23 novembre 2012

In sciopero della fame per la legge elettorale. I medici: "Giachetti rischia, sospenda il digiuno"

Preoccupanti le condizioni del deputato del Pd che protesta per chiedere al Parlamento di approvare la riforma del Porcellum. "Grave denutrizione, anemia". Ma lui non vuole mollare: "Non voglio fare il martire, ma manterrò fede all'impegno preso". Crescono gli appelli perché ricominci ad alimentarsi, su twitter l'hashtag mangiaroberto

di ALESSIA MANFREDI

Roberto Giachetti

TUTTO ROMA - "Denutrizione grave", che motiva "l'immediata sospensione del digiuno". Poche, scarne parole di un referto medico che descrive come sempre più drammatica la situazione di Roberto Giachetti, il parlamentare del Pd in sciopero della fame dal 2 settembre per chiedere che il Parlamento approvi la riforma della legge elettorale. Da mesi usa il suo corpo per denunciare l'impasse della politica, ma ora è arrivato al limite. I medici che hanno visto i risultati delle analisi cui si è sottoposto in queste ultime ore hanno pochi dubbi: deve riprendere a mangiare, fare altri esami e una terapia medica.

Lui, però, non vuole mollare. La battaglia è importante e nonostante l'indifferenza di troppi, dice, il fronte si sta ampliando. Ma in molti sono preoccupati per le sue condizioni di salute. Gianfranco Fini gli chiede di interrompere immediatamente il digiuno. "Nobile battaglia, ma ora mangia, Roberto", dice il presidente della Camera. Europa lancia un appello analogo su twitter, con l'hashtag mangiaroberto.

Onorevole, le ultime notizie sul suo stato di salute non sono buone. Il referto parla di grave stato anemico. Come si sente?
"Ho da tempo un problema che questo periodo di digiuno non ha aiutato. Non posso prendere farmaci, quindi la situazione è delicata. Martedì mi sottoporrò ad altri esami e prenderò una decisione: se continuare ancora o fermarmi. Non sono votato a fare il martire, ma vorrei tenere fede ad un impegno che ho preso".
Che opinione ha delle bozze di riforma della legge elettorale in circolazione?
"Mi viene da piangere, ma ormai non è neppure più una questione di merito, quanto di valori: è inaccettabile che la politica prenda impegni che poi non rispetta. Da mesi si stanno creando aspettative e poi non si fa mai nulla. E' anche così che cresce l'antipolitica, mica solo con i Lusi o i Fiorito. Le riforme sono morte, ora vogliamo anche bucare questa? Certo, qualsiasi cosa si faccia ormai sarà solo un lifting del Porcellum".

Vale la pena di sacrificarsi per raggiungere comunque un compromesso?
"Tutti da un anno dicono che si deve cambiare, c'è stata una litania di dichiarazioni: la nuova legge è pronta, ci siamo. Sembrava sempre quasi fatta. Ora non possiamo arrivare al termine della legislatura senza dare una risposta. Ripeto, il problema non è neanche più tanto la legge elettorale quanto il dovere per chi ha il privilegio di sedere in Parlamento, di fare qualcosa per salvaguardare la credibilità della politica. Non far nulla facendo finta di fare è ancora peggio. E' un tira-e-molla continuo che porta alla morte per asfissia della possibilità della riforma".

Giorgio Napolitano ha insistito lanciando diversi richiami alla politica. C'è anche l'ipotesi di una sua lettera alle Camere o addirittura di un discorso in tv. Come giudica il ruolo del presidente?

"Ringrazio Iddio che abbiamo Giorgio Napolitano, ma non può certo farla lui la legge. Cosa può fare più che intervenire con forza, come ha già fatto? Quello che dobbiamo fare è porci il problema di come siamo arrivati a questo punto. La mia protesta è iniziata a luglio. Ci sarebbe stato tutto il tempo per non trovarci ora tra l'incudine ed il martello: da un lato essere accusati di aver affossato una possibile riforma, dall'altro essere costretti ad intestarci una riforma peggiore del Porcellum".

Da Repubblica

martedì 20 novembre 2012

Più di metà dei pensionati Inps percepisce meno di mille euro al mese

Cala il potere d'acquisto delle famiglie. Aumenta il numero delle italiane impiegate come colf. Nel bilancio sociale dell'Istituto di previdenza si legge anche che solo il 2,9% degli italiani percepisce un assegno superiore a 3mila euro. Il reddito pensionistico medio lordo mensile nel 2011 erogato era di 1.131 euroo
MILANO - Oltre metà dei pensionati ha un assegno inferiore a 1000 euro al mese. Lo si legge nel bilancio sociale Inps dove si ricorda che si tratta di 7,2 milioni di persone. Il 17% dei pensionati può contare su un reddito sotto 500 euro, il 35% tra 500 e 1000 euro. Il 24% ha assegni tra 1000 e 1500 euro, il 2,9% oltre i 3000. L'Inps segnala che il reddito pensionistico medio lordo mensile nel 2011 erogato dall'Inps e dagli enti previdenziali era di 1.131 euro (1.366 euro per gli uomini, 930 per le donne). C'e grande differenza a livello territoriale (1.238 al Nord, 1.193 medi al Centro, 920 l Sud). Se invece del reddito complessivo si guarda alla singola pensione (ma oltre un quarto dei pensionati ne ha più di una) l'importo medio è di 780 euro con grandi differenze tra quelle previdenziali (870 euro) e quelle assistenziali (406 euro). Tra quelle previdenziali ci sono differenze significative nelle medie tra quelle di anzianità (1.514 euro medi), quelle legate al prepensionamento (1.469 euro medi) e quelle di vecchiaia (649 euro medi).


Il potere d'acquisto delle famiglie è diminuito tra il 2008 e il 2011 del 3,8%: è quanto si legge sul bilancio sociale dell'Inps presentato oggi secondo il quale nel 2011 si è avuta, a fronte di un aumento del reddito lordo disponibile in termini monetari dell'1,9%, una riduzione in termini reali dello 0,9%. Rispetto al 2007 la perdita di potere d'acquisto delle famiglie nel 2011 è stato del 5,2%. "Questa situazione, scrive l'Inps, avrebbe potuto essere ben più grave senza l'intervento compensativo delle prestazioni sociali". Dalla ricerca emerge anche le italiane stanno tornando a fare le colf: dopo anni nei quali i lavori domestici erano stati sempre più appannaggio degli immigrati la crisi economica ha riportato nelle case domestiche del nostro Paese. Secondo quanto emerge da dati Inps, infatti, nel 2008 le domestiche e badanti di nazionalità italiana erano 119.936, cresciute negli anni della crisi fino a 134.037 nel 2009, 137.806 nel 2010 e 143.207 nel 2011 (23.000 in più in tre anni, circa il 20%).




Dai dati pubblicati oggi emerge anche che tra il 2009 e il 2011 i dipendenti privati in Italia sono diminuiti dello 0,6% (da 12,5 milioni a 12,42 milioni) ma la riduzione è stata consistente soprattutto per gli under 30 con una perdita dell'11,3% e 280.000 occupati in meno in questa fascia di età (da 2.468.000 a 2.188.000). Per i giovani fino a 19 anni in questi due anni il calo è stato del 45,5% (da 110.713 a 60.292). Nel 2011 l'Inps ha speso per ammortizzatori sociali 19,1 miliardi con un calo dell'1,7% rispetto ai 19,4 miliardi spesi nel 2010 (nel 2009 sono stati spesi 18,2 miliardi). Nel 2011 sono stati spesi per prestazioni 10.797 milioni di euro mentre 8.335 sono stati destinati ai contributi figurativi. Per la disoccupazione sono stati spesi 11,66 miliardi, per la cassa integrazione 5,2 miliardi e 2,4 miliardi per la mobilità.

Tratto da Repubblica

martedì 6 novembre 2012

Il nostro compito è quello di crederci! Nelle parole di Rosario Crocetta un monito diverso.


Nessuno può sapere quello che accadrà domani, nessuno, purtroppo o per fortuna, ha queste capacità, l'unica arma che abbiamo è soprattutto quella di crederci fino in fondo, credere magari che da un dato momento possa iniziare qualcosa di diverso dalla realtà vissuta sino ad ora, e siccome e molto semplice capire che le cose cambiano se non si ci ostina a fare sempre le stesse cose e magari sperare che il risultato sia diverso. Oggi è nell'interesse reciproco approcciare le questioni cocenti di questo drammatico momento, con il coraggio e con la consapevolezza di chi sa che per certe cose non vi è stato mai spazio nella nostra adorata terra di Sicilia. E' quindi giunta l'ora di iniziare un percorso diverso, pur sapendo quanto ciò sia rischioso, esempi come quello di Piersanti Mattarella danno i brievidi, ma del resto rimangono insieme a gli esempi di tutti quegli eroi caduti per nobili motivi, gli unici da seguire per poter alimentare ancora una speranza per una società più giusta , più umana, magari dove la semplicità prenda il posto della complessità inutile e distruttiva. Credo fortemente che la gente onesta sia molta di più , infinitamente di più di quella disonesta, è importante liberarla dalla gabbia di ferro dove si ritrova prigioniera in questo momento . Onore  e merito. 

Gaetano Amenta