venerdì 24 dicembre 2010

Riflettiamo qualche minuto prima di stringerci in un agurio sincero per un sereno Natale e un prolifero anno nuovo.

Un altro anno si accinge a volgere al termine e come si è soliti fare si tirano le somme per fare un po’ il bilancio tra quanto di buono si è fatto,  e tra quanto non si è fatto o si è fatto male. Alle porta del Santo Natale ci si interroga se ci si sente a posto con la propria coscienza, avendo dato tutto quello che si poteva e non essendosi risparmiati su nulla. E pur tuttavia è difficile essere felici assistendo alle diverse difficoltà , in alcuni casi anche drammatiche, di chi ha perso il lavoro o chi lo sta per perdere; e triste pensare alla precarietà di settori come la sanità,  dove le nostre famiglie oltre al peso portato per le malattie devono sottoporsi anche a quello  causato dai disservizi e delle cattive prassi ormai radicate nel nostro sistema; è difficile far passare l’idea di essere motivati  quando la disoccupazione giovanile è ai massimi storici e la qualità dei nostri servizi ai minimi; c’è poco da sorridere se si volge lo sguardo verso tutte quelle persone anziane che oltre a soffrire la solitudine vivono in una condizione di povertà: come poco da sorridere si trova, pensando a tutte quelle madri sole, che si trovano sulle loro spalle la responsabilità e il peso di educare e mantenere i propri figli.  Possiamo classificare i tempi moderni come proliferi di maggiore ricchezza, ma dobbiamo rilevare con tristezza che ciò si riferisce solo all’aspetto materialistico della questione, è evidente che l’aspetto umano e valoriale è stato calpestato e avvilito dall’avidità del danaro e dalla spregiudicatezza per ottenerlo; tutte cose che non potranno mai essere conciliate con l’idea di giusto e con il valore di giustizia, tutte cose che non potranno permettere l’utilizzo di quelle che mi piace definire le buone prassi, tutte cose su cui ci dobbiamo impegnare fortemente e fermamente per invertirne la tendenza. Ed è con queste poche righe che voglio chiudere quest’anno, e magari con un auspicio ad essere unanime e solidali, ricercando nella vita reale il pretesto per alzare e tenere dritto il capo in modo che possiamo volgere il nostro sguardo lontano , molto lontano,  perché solo guardando lontano si ha la possibilità di ritrovare la speranza per continuare a credere che i sogni esistono e che se si ci crede fino in fondo si possono pure realizzare. Auguro tutto il bene del mondo a voi e alla vostre famiglie con le quali spero possiate passare un sereno Natale, e trascorrere un anno nuovo gravido di soddisfazioni e di grandi obbiettivi da raggiungere.
Con affetto Gaetano Amenta


Vi dedico questa incredibile storia che trasmette veramente tante emozioni.
http://www.youtube.com/watch?v=RxPZh4AnWyk&feature=list_related&playnext=1&list=ML4oVf-d_DwKDKph8YmFzaqlH4sciObOA9

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