martedì 18 dicembre 2012

L'art. 1 della Costituzione recita; "La sovranità appartiene al Popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione" cioè mai!

Sta per finire anticipatamente anche questa legislatura e le tante vituperate riforme rimangono per gli Italiani un miraggio. Si parla da oltre 20 anni della riduzione del numero di parlamentari, diverse proposte sono varcate nelle apposite commissioni per varare il provvedimento da proporre alle camere , ma in materia di riduzioni i nostri cari parlamentari sono affetti di sordità. Tutti da  italiani siamo stati chiamati a straordinari quanto strazianti sacrifici,  con il riscontro vergognoso che gli emolumenti dei nostri rappresentanti parlamentari non hanno subito nessuna, ben che minima, riduzione. In una normale democrazia i rappresentanti del popolo se li sceglie il popolo , sono passati cinque anni e la tanta avversata legge elettorale,  criticata aspramente da tutti rimane al suo posto. Essere nominati è più semplice che essere eletti, il nickname affibbiato  alla stessa indica correttamente quello che ne è venuto fuori , cioè, la più grande porcata che la storia  dell'Italia repubblicana ricordi. Diversi referendum sottoposti al Popolo hanno chiaramente dettato l'indirizzo da tenere ma tutto è stato disatteso, vedi l'acqua pubblica, l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e così via. L'art. 1 della Costituzione recita; "La sovranità appartiene al Popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione" cioè mai!

sabato 15 dicembre 2012

"Mentre rivolgendo lo sguardo al cielo pensiamo a quei 20 angioletti , teniamo fermamente presente che l'uomo moderno così concepito non serve al mondo".

Le pagine che l'umanità continua a scrivere sono devastanti, non riesco a pensare nemmeno per un attimo il mostruoso destino di quei 20 angioletti che non sono riusciti a fuggire dal loro carnefice. Mai più simili accadimenti, fermiamo la costruzione di mostri, la responsabilità potrebbe essere anche nostra, l'uomo moderno così concepito non serve al mondo. Come riusciranno a darsi pace i genitori , i fratellini e le sorelline di quei piccoli angeli che fino a qualche minuto prima saltavano e giocavano spensieratamente. Chi siamo nella realtà, apparentemente bravi , buoni , propensi al bene, eppure i fatti dimostrano che la maggioranza delle nostre azioni sono rivolte a produrre effetti negativi, destinati a sostenere effetti di distruzione di ogni tipo, l'uomo moderno così concepito non serve al mondo. Le nostre menti sono oggetto di attacchi che non riescono più a gestire, uomini e macchine potentissime pianificano strategie per gestire i nostri desideri , le nostre scelte, i nostri stili di vita e i nostri infernali ritmi. Chiedere scusa a questi 20 piccoli martiri è il minimo che questo mondo marcio potrebbe fare,  l'uomo moderno così concepito non serve al mondo.  Tante volte mi sono chiesto se la società che abbiamo costruito si basi sulla concezione di allevare e governare esseri umani o polli in batteria. L'umanesimo aveva messo l'uomo e le sue necessità al centro dell'universo sociale, la concezione moderna lo ha relegato a servizio del dio danaro. La decadenza morale, etica e umana è figlia della moderna filosofia del vivere, carichi di lavoro inutili e stress senza fine, sin da piccoli, servono solo a dare a questo mondo soggetti nevrotici, depressi e insoddisfatti del loro essere, l'uomo moderno così concepito non serve al mondo.,. Continuando per questa via l'uomo riuscirà a raggiungere il triste primato, attraverso la condizione di tristezza cronica,  della sua autodistruzione. Difendiamo i nostri figli cominciando a cambiare i nostri stili di vita, a selezionare le nostre scelte, a liberare i nostri desideri e quelli dei nostri figli da intrusioni esterne, ma soprattutto rallentiamo i ritmi infernali che qualcuno ha deciso di imporci. Non bisogna dimenticare che i nostri bambini un giorno diventeranno adulti, e che i problemi anche quelli più violenti il più delle volte sono frutto di disfunzioni sociali e familiari. Allora: "mentre rivolgendo lo sguardo al cielo pensiamo a quei 20 angioletti , teniamo fermamente presente che l'uomo moderno così concepito non serve al mondo".

Gaetano Amenta

sabato 8 dicembre 2012

Il Re Sole è diventato un Re Solo

La politica non conosce quasi mai la parola coerenza. Il 9 ottobre, Berlusconi diceva: «Non escluderei Monti come leader del raggruppamento dei moderati». Oggi ha cambiato idea e il Professore, che lui considerava un potenziale leader, oggi è il nemico da abbattere. Giudicheranno i posteri e soprattutto quelli che votano. Veniamo alle cose serie: Napolitano deve cercare di chiudere la legislatura «in maniera ordinata». Traduzione: bisogna dare ai mercati, che minacciano di farci pagare la mossa del Cavaliere qualche miliardo in più di interessi sul debito, una risposta credibile. Chi legge la stampa estera e non si limita a citarla sa che siamo tornati ad essere un problema per l’Europa e il Quirinale si sta preoccupando di attenuare il contraccolpo della berlusconata. Un Paese con duemila miliardi di debito pubblico non può essere soggetto agli scatti di umore di un politico, di qualsiasi colore esso sia. Questo vale per Berlusconi come per qualsiasi altro impegnato a servire il Paese e non a farsi servire o a servirsene. Dovrebbe essere questa la bussola di uno statista. Si voterà a marzo, con una legge elettorale da repubblica delle banane, una recessione durissima, gli occhi della comunità internazionale puntati su un Paese che spera di farcela solo con lo stellone. Fortuna e genio non bastano. Il Quirinale cerca di mettere ordine nel caos, di dare corso ai provvedimenti urgenti e arrivare al voto in condizioni decenti. Il Pd in questo frangente ha un ruolo fondamentale perché se Berlusconi ha in mano la clava, Bersani non è così scemo da metterci la faccia. È chiaro che i democratici non si faranno prendere a randellate dal Cavaliere. La crisi extraparlamentare sarà veloce e Berlusconi non ne avrà alcun vantaggio, semmai a lui verrà intestata l’impennata dello spread e il conseguente aumento del costo del debito italiano. Oltre, naturalmente, alla follia di andare a votare con un Porcellum, anche se fosse transgeneticamente modificato. Il centrodestra aveva molte strade per chiudere un’epoca, Berlusconi ha scelto quella più rischiosa e soprattutto ha rinunciato ad avere un ruolo nella Terza Repubblica. Tutte le forze politiche si coalizzeranno contro di lui. Ieri Monti - mentre alla Scala salivano, premonitrici, le note austere di un tedesco, Wagner - ha pronunciato una frase che è una (in)volontaria rappresentazione dell’immaginario di Berlusconi: «Il Re Sole si è allontanato da me». Non so se Monti abbia letto il 10 febbraio del 1996 sul Corriere della Sera la risposta di Montanelli a un lettore che gli chiedeva lumi sul semipresidenzialismo. Il vecchio Indro rispondeva che sì, lui quell’idea l’aveva sostenuta, ma con Berlusconi in campo si sarebbe avuto «altro che Carlo V e Ciro il Grande», ma un «nuovo Re Sole». Si sbagliava, Berlusconi ha scelto di essere un Re Solo.
di Mario Sechi 

giovedì 6 dicembre 2012

Le persone belle non capitano semplicemente si sono formate.

Le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, lo sforzo, la perdita, e hanno trovato la loro via per uscire dal buio. Queste persone hanno una stima, una sensibilità, e una comprensione della vita che le riempie di compassione, gentilezza e un interesse di profondo amore. Le persone belle non capitano semplicemente si sono formate. 
(Elisabeth Kübler Ross)
In questo mondo c'è bisogno di  molte anime belle e noi dobbiamo fare il possibile per scoprirle e metterle insieme. E loro ? Cambieranno il mondo.



venerdì 30 novembre 2012

“E’ solo nel senso comune che si trovano le risposte ai bisogni dei singoli”!


Non finiremo mai di essere convinti che la via principale per il benessere di ogni singola persona è, e rimane la ricchezza e la bellezza del senso comune. In una società che ha smarrito l’essenza vera della vita, o forse non l’ha mai conosciuta, si procede in un addivenire incomprensibile, lontano da quei valori fondamentali necessari per definire armonia del vivere comune, e fluidità nei rapporti tra individui. Nessuno può pensare di vedersi assecondato da gli altri, se non prima avrà raggiunto quella naturale condizione che conduce tutti alla condivisione di una base valoriale unica. E’ necessario partire dalla riscoperta di quei valori che i millenni hanno forgiato e trasformato in universali, l’onestà, la lealtà e la fiducia stanno alla base del funzionamento armonico di una comunità. La costruzione di una buona reputazione collettiva ancor prima e più importante di quella dei singoli individui, rimane condizione necessaria per la definizione di qualsiasi sistema tanto sociale che economico. Nessun individuo sperimenterà modelli funzionali , o quantomeno proverà a farlo, se la base valoriale dell’ambiente dove agisce si nutre di sistemi imbevuti su una base di disvalori, atti solo a produrre ingiustizie,  arroganza, corruzione e latrocini di diversa natura. Non vi sarà mai un fine comune fin quando non si sarà compreso che tutti siamo e saremo per sempre condizionati da tutti, è un gioco delle parti a cui nessuno si potrà mai sottrarre. Una città sarà definita pulita solo se ogni sua parte sarà degna di questa definizione, una comunità sarà onesta se la maggioranza della stessa è classificabile nel significato intrinseco del termine onestà. E’ uno sforzo che darà i giusti risultati solo se prodotto comunitariamente, e solo allora con il raggiungimento e la conservazione di questa condizione , che il singolo troverà le risposte appropriate alle proprie esigenze. “E’ solo nel senso comune che si trovano le risposte ai bisogni dei singoli”!

Gaetano Amenta


Siracusa, anche l'Autorità per l'Energia e Gas dice un definitivo no ai rigassificatori


Siracusa, anche l'Autorità per l'Energia e Gas dice un definitivo no ai rigassificatori

Riportiamo di seguito un comunicato del Presidente provinciale dei Verdi di Siracusa, Paolo Pantano, in merito alla delibera dell'Autorià italiana per l'Energia e Gas:

L 'Autorità italiana per l'Energia e il Gas con delibera n.451 del 31.10.2012 ha sospeso gli aiuti di Stato alle aziende che costruiscono e gestiscono i rigassificatori. Gli aiuti, che tecnicamente vengono definiti “fattore di Garanzia (FGL)”, erano stati concessi dalla predetta Autorità con la precedente delibera n.178 del 2005 ( all’ art. 13 comma II), che prevedeva il pagamento alle aziende gasiere del 71,5% dei ricavi di riferimento (mediamente 3 miliardi di euro l'anno) per 20 anni anche se non avessero prodotto un solo metro cubo di gas. La sospensione è intervenuta dopo che la Commissione Europea ha richiesto chiarimenti alla rappresentanza italiana al Parlamento Europeo con lettere del 14 ottobre 2010 e del 15 maggio 2012. Bisogna ricordare che la Commissione Europea si è attivata a seguito dei numerosi esposti presentati, a suo tempo, dai Verdi e dalle Associazioni e Comitati della provincia di Siracusa e di Agrigento ed a seguito anche delle interrogazioni parlamentari europee e nazionali promosse per evitare che si desse la stura a stabilimenti costruiti senza rischio d’impresa, ma tramite una sorta di “assistenzialismo di Stato”.

giovedì 29 novembre 2012

Arrestato per peculato Gaetano Mercadante avrebbe sottratto 19 mln a Regione e Comuni

L'imprenditore avrebbe altresì versato in ritardo i 14 milioni dei 33 incassati dal 2004 al 2011
b_250_0_16777215_00___images_siracusa_articoli_2012_10_CRONACA_guardia_di_finanza-2.jpgSiracusa - Agli arresti domiciliari per peculato l’imprenditore Gaetano Mercadante, 51 anni, di Bracciano in provincia di Roma, ma con interessi nei Beni Culturali in Sicilia, tramite tre Associazioni temporanee d'impresa, Novamusa Valdemone, Novamusa Val di Noto e Novamusa Val di Mazara, che nell’isola gestiscono tra i più importanti siti archeologici e museali. Mercadante, si sarebbe indebitamente appropriato di circa 19 milioni derivanti dall'emissione dei biglietti per l'ingresso nei siti archeologici siciliani, tra questi anche in provincia di Siracusa (Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, il Museo archeologico ”Paolo Orsi”, l’Area della Neapolis e l’Orecchio di Dionisio e l’Area archeologica Castello di Eurialo a Siracusa, l’Area archeologica Teatro Antico presso Palazzolo Acreide, il Museo Archeologico di Lentini e l’Area Archeologica di Megera Hyblea ad Augusta).

mercoledì 28 novembre 2012

SCILIPOTI FONDA A ROMA LA SCUOLA DELLA BUONA POLITICA


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Tenetevi forte e, soprattutto, se siete lenti d’incascio, come ama dire Andrea Camilleri, lasciate perdere, leggete un’altra cosa, perché la notizia che stiamo per racocntarvi è di quelle che suscitano una incontrollabile ilarità, con il rischio di dare di stomaco.Se, nonostante l’avvertimento, avete deciso di affrontare le conseguenze, amen, sono affari vostri, noi ci sottraiamo ad ogni responsabilità. Allora, si tratta di questo: il protagonista della notizia è Domenico Scilipoti; proprio colui che il 16 dicembre del 2010 fece uno sberleffo a Antonio Di Pietro e guidò la pattuglia dei responsabili nei banchi del centrodestra, regalando al governo Berlusconi, ed agli italiani, un anno di agonia fra spread e Ruby-gate parlamentare.

Domenico Scilipoti di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, ginecolgo ed agopuntore, ha infatti fondato una scuola di formazione politica per i giovani a Roma. La scuola è ospitata nel pio oratorio di San Pietro ed è vigilata da sacerdoti e suorine. Fabrizio Roncone del Corriere della Sera ha avuto il privilegio di riferire agli italiani della iniziativa, firmando un ricco reportage. Apprendiamo così che Scilipoti non è solo il promotore ed organizzatore del corso di formazione politica, ma anche il docente più impegnato, atteso ed ascoltato.

Roncone, si è recato nel pio oratorio di San Pietro, nei pressi del Cupolone, per incontrare il deputato siciliano, arcinoto per il suo salto della quaglia dal dipietrismo al berlusconismo in un battibaleno.

Durante una amichevole chiacchierata, che ha registrato anche qualche lieve mugugno da parte del deputato siciliano, Roncone ha appreso che la scuola ubbidisce ad un bisogno, la conoscenza della buona politica, e che sarà proprio Scilipoti, e nessun altro, a spiegare di che pasta è fatta la buona politica.

Scilipoti, in verità, è andato anche in dettaglio, anticipando la pianificazione del corso. “Illustrerò come ci si muove in certi ambienti, il genere di rapporti che bisogna tenere”. Insomma racconterà di fatto la sua esperienza parlamentare che ha avuto il suo culmine nel salto della quaglia cui prima si faceva cenno.

Naturalmente il giornalista del Corriere ha sfruttato l’irripetibile occasione dell’incontro con lo storico protagonista della svolta di dicembre 2010, per fargli la fatidica domanda sulle profonde motivazioni che gli suggerirono di abbandonare i banchi dell’opposizione, Antonio Di Pietro e l’Italia dei Valori, per sposare la causa del Cavaliere.

Il tenore della risposta, non è affatto nuovo, ma le parole non hanno perso ancora il carattere di eccezionalità che le pongono nel pantheon delle frasi celebri della Repubblica. “Fui costretto ad aiutare quel fuoriclasse di Berlusconi per il bene del Paese”, ha ribadito Domenico Scilipoti,

Affinché non si nutrissero ancora dubbi sulla giustezza della scelta, il deputato siciliano ha sentito il bisogno di fare toccare con mano al suo interlocutore una realtà che ci si ostina a non vedere, nonostante l’evidenza. “Hanno capito che ero nel giusto”, afferma infatti compiaciuto Scilipoti, raggelando il giornalista, “ora mi affidano i loro giovani”. Che sono sessanta e vengono anche dalla Sicilia per sentire da lui ciò che serve sapere sulla buona politica.
Da Siciliainformazione.com

Il caso Valenti, Crocetta rompe gli indugi: "L'assessore è stato sleale, tragga le conseguenze"

Mercoledì 28 Novembre 2012 - 11:18

Dopo il caso sollevato da Livesicilia sull'assessore Valenti, il presidente Crocetta rompe gli indugi: "L'assessore è stato poco leale. Tragga le conseguenze".
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PALERMO- "Non sono stato assolutamente informato dall'assessore della sua condizione giudiziaria. Questo non mi sembra affatto leale, l'assessore ne tragga le necessarie conseguenze". Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in merito alla questione giudiziaria dell'assessore Patrizia Valenti - sollevata da Livesicilia - rinviata a giudizio per omissione di atti d'ufficio per vicende amministrative che risalgono al 2009. Il governatore spiega che la tipologia di reato non rientra tra quelle previste dal codice etico, per cui anche per qualsiasi altro assessore o dirigente, non potrebbe procedere alla revoca del mandato.


Da Live Sicilia

lunedì 26 novembre 2012

Crolla la fiducia dei consumatori A novembre ai minimi dal 1996

L'indice rilevato dall'Istat cala a 84,8 punti, il livello più basso dall'inizio delle serie storiche. Sul peggioramento pesano anche il deteriorarsi delle aspettative su futuro e disoccupazione
Crolla la fiducia dei consumatori A novembre ai minimi dal 1996
MILANO - A novembre l'indice del clima di fiducia dei consumatori scende a 84,8 da 86,2. E' quanto fa sapere l'Istat, spiegando che si tratta del dato più basso dal gennaio 1996, ovvero dall'inizio delle serie storiche. Sul peggioramento pesano anche il deteriorarsi delle aspettative su futuro e disoccupazione.

L'Istituto di statistica indica per il mese di novembre una diminuzione sia della componente riferita al clima economico generale (da 71,5 a 69,4), sia quella relativa alla dimensione personale (da 91,0 a 90,9). Si registra, invece, un miglioramento del clima corrente (da 91,9 a 92,3), al contrario subisce una decisa flessione il dato sulla situazione futura (da 78,2 a 75,2).

Nel dettaglio, fa sapere sempre l'Istat, peggiorano le opinioni e le attese sulla situazione economica della famiglia. Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare cala, mentre le opportunità attuali di risparmio e le possibilità future segnano un miglioramento.
A livello territoriale il clima di fiducia aumenta lievemente nel Mezzogiorno, ma diminuisce nel resto del Paese.

Da Repubblica

venerdì 23 novembre 2012

In sciopero della fame per la legge elettorale. I medici: "Giachetti rischia, sospenda il digiuno"

Preoccupanti le condizioni del deputato del Pd che protesta per chiedere al Parlamento di approvare la riforma del Porcellum. "Grave denutrizione, anemia". Ma lui non vuole mollare: "Non voglio fare il martire, ma manterrò fede all'impegno preso". Crescono gli appelli perché ricominci ad alimentarsi, su twitter l'hashtag mangiaroberto

di ALESSIA MANFREDI

Roberto Giachetti

TUTTO ROMA - "Denutrizione grave", che motiva "l'immediata sospensione del digiuno". Poche, scarne parole di un referto medico che descrive come sempre più drammatica la situazione di Roberto Giachetti, il parlamentare del Pd in sciopero della fame dal 2 settembre per chiedere che il Parlamento approvi la riforma della legge elettorale. Da mesi usa il suo corpo per denunciare l'impasse della politica, ma ora è arrivato al limite. I medici che hanno visto i risultati delle analisi cui si è sottoposto in queste ultime ore hanno pochi dubbi: deve riprendere a mangiare, fare altri esami e una terapia medica.

Lui, però, non vuole mollare. La battaglia è importante e nonostante l'indifferenza di troppi, dice, il fronte si sta ampliando. Ma in molti sono preoccupati per le sue condizioni di salute. Gianfranco Fini gli chiede di interrompere immediatamente il digiuno. "Nobile battaglia, ma ora mangia, Roberto", dice il presidente della Camera. Europa lancia un appello analogo su twitter, con l'hashtag mangiaroberto.

Onorevole, le ultime notizie sul suo stato di salute non sono buone. Il referto parla di grave stato anemico. Come si sente?
"Ho da tempo un problema che questo periodo di digiuno non ha aiutato. Non posso prendere farmaci, quindi la situazione è delicata. Martedì mi sottoporrò ad altri esami e prenderò una decisione: se continuare ancora o fermarmi. Non sono votato a fare il martire, ma vorrei tenere fede ad un impegno che ho preso".
Che opinione ha delle bozze di riforma della legge elettorale in circolazione?
"Mi viene da piangere, ma ormai non è neppure più una questione di merito, quanto di valori: è inaccettabile che la politica prenda impegni che poi non rispetta. Da mesi si stanno creando aspettative e poi non si fa mai nulla. E' anche così che cresce l'antipolitica, mica solo con i Lusi o i Fiorito. Le riforme sono morte, ora vogliamo anche bucare questa? Certo, qualsiasi cosa si faccia ormai sarà solo un lifting del Porcellum".

Vale la pena di sacrificarsi per raggiungere comunque un compromesso?
"Tutti da un anno dicono che si deve cambiare, c'è stata una litania di dichiarazioni: la nuova legge è pronta, ci siamo. Sembrava sempre quasi fatta. Ora non possiamo arrivare al termine della legislatura senza dare una risposta. Ripeto, il problema non è neanche più tanto la legge elettorale quanto il dovere per chi ha il privilegio di sedere in Parlamento, di fare qualcosa per salvaguardare la credibilità della politica. Non far nulla facendo finta di fare è ancora peggio. E' un tira-e-molla continuo che porta alla morte per asfissia della possibilità della riforma".

Giorgio Napolitano ha insistito lanciando diversi richiami alla politica. C'è anche l'ipotesi di una sua lettera alle Camere o addirittura di un discorso in tv. Come giudica il ruolo del presidente?

"Ringrazio Iddio che abbiamo Giorgio Napolitano, ma non può certo farla lui la legge. Cosa può fare più che intervenire con forza, come ha già fatto? Quello che dobbiamo fare è porci il problema di come siamo arrivati a questo punto. La mia protesta è iniziata a luglio. Ci sarebbe stato tutto il tempo per non trovarci ora tra l'incudine ed il martello: da un lato essere accusati di aver affossato una possibile riforma, dall'altro essere costretti ad intestarci una riforma peggiore del Porcellum".

Da Repubblica

martedì 20 novembre 2012

Più di metà dei pensionati Inps percepisce meno di mille euro al mese

Cala il potere d'acquisto delle famiglie. Aumenta il numero delle italiane impiegate come colf. Nel bilancio sociale dell'Istituto di previdenza si legge anche che solo il 2,9% degli italiani percepisce un assegno superiore a 3mila euro. Il reddito pensionistico medio lordo mensile nel 2011 erogato era di 1.131 euroo
MILANO - Oltre metà dei pensionati ha un assegno inferiore a 1000 euro al mese. Lo si legge nel bilancio sociale Inps dove si ricorda che si tratta di 7,2 milioni di persone. Il 17% dei pensionati può contare su un reddito sotto 500 euro, il 35% tra 500 e 1000 euro. Il 24% ha assegni tra 1000 e 1500 euro, il 2,9% oltre i 3000. L'Inps segnala che il reddito pensionistico medio lordo mensile nel 2011 erogato dall'Inps e dagli enti previdenziali era di 1.131 euro (1.366 euro per gli uomini, 930 per le donne). C'e grande differenza a livello territoriale (1.238 al Nord, 1.193 medi al Centro, 920 l Sud). Se invece del reddito complessivo si guarda alla singola pensione (ma oltre un quarto dei pensionati ne ha più di una) l'importo medio è di 780 euro con grandi differenze tra quelle previdenziali (870 euro) e quelle assistenziali (406 euro). Tra quelle previdenziali ci sono differenze significative nelle medie tra quelle di anzianità (1.514 euro medi), quelle legate al prepensionamento (1.469 euro medi) e quelle di vecchiaia (649 euro medi).


Il potere d'acquisto delle famiglie è diminuito tra il 2008 e il 2011 del 3,8%: è quanto si legge sul bilancio sociale dell'Inps presentato oggi secondo il quale nel 2011 si è avuta, a fronte di un aumento del reddito lordo disponibile in termini monetari dell'1,9%, una riduzione in termini reali dello 0,9%. Rispetto al 2007 la perdita di potere d'acquisto delle famiglie nel 2011 è stato del 5,2%. "Questa situazione, scrive l'Inps, avrebbe potuto essere ben più grave senza l'intervento compensativo delle prestazioni sociali". Dalla ricerca emerge anche le italiane stanno tornando a fare le colf: dopo anni nei quali i lavori domestici erano stati sempre più appannaggio degli immigrati la crisi economica ha riportato nelle case domestiche del nostro Paese. Secondo quanto emerge da dati Inps, infatti, nel 2008 le domestiche e badanti di nazionalità italiana erano 119.936, cresciute negli anni della crisi fino a 134.037 nel 2009, 137.806 nel 2010 e 143.207 nel 2011 (23.000 in più in tre anni, circa il 20%).




Dai dati pubblicati oggi emerge anche che tra il 2009 e il 2011 i dipendenti privati in Italia sono diminuiti dello 0,6% (da 12,5 milioni a 12,42 milioni) ma la riduzione è stata consistente soprattutto per gli under 30 con una perdita dell'11,3% e 280.000 occupati in meno in questa fascia di età (da 2.468.000 a 2.188.000). Per i giovani fino a 19 anni in questi due anni il calo è stato del 45,5% (da 110.713 a 60.292). Nel 2011 l'Inps ha speso per ammortizzatori sociali 19,1 miliardi con un calo dell'1,7% rispetto ai 19,4 miliardi spesi nel 2010 (nel 2009 sono stati spesi 18,2 miliardi). Nel 2011 sono stati spesi per prestazioni 10.797 milioni di euro mentre 8.335 sono stati destinati ai contributi figurativi. Per la disoccupazione sono stati spesi 11,66 miliardi, per la cassa integrazione 5,2 miliardi e 2,4 miliardi per la mobilità.

Tratto da Repubblica

martedì 6 novembre 2012

Il nostro compito è quello di crederci! Nelle parole di Rosario Crocetta un monito diverso.


Nessuno può sapere quello che accadrà domani, nessuno, purtroppo o per fortuna, ha queste capacità, l'unica arma che abbiamo è soprattutto quella di crederci fino in fondo, credere magari che da un dato momento possa iniziare qualcosa di diverso dalla realtà vissuta sino ad ora, e siccome e molto semplice capire che le cose cambiano se non si ci ostina a fare sempre le stesse cose e magari sperare che il risultato sia diverso. Oggi è nell'interesse reciproco approcciare le questioni cocenti di questo drammatico momento, con il coraggio e con la consapevolezza di chi sa che per certe cose non vi è stato mai spazio nella nostra adorata terra di Sicilia. E' quindi giunta l'ora di iniziare un percorso diverso, pur sapendo quanto ciò sia rischioso, esempi come quello di Piersanti Mattarella danno i brievidi, ma del resto rimangono insieme a gli esempi di tutti quegli eroi caduti per nobili motivi, gli unici da seguire per poter alimentare ancora una speranza per una società più giusta , più umana, magari dove la semplicità prenda il posto della complessità inutile e distruttiva. Credo fortemente che la gente onesta sia molta di più , infinitamente di più di quella disonesta, è importante liberarla dalla gabbia di ferro dove si ritrova prigioniera in questo momento . Onore  e merito. 

Gaetano Amenta




venerdì 24 agosto 2012

“ Liberiamoci dei dinosauri della politica siciliana”. Fare rispondere dei disastri economici degli enti i veri responsabili e dare ai virtuosi il giusto merito.

Non vedo ancora nessun cambio generazionale, i partiti continuano a predicare quelle che potrebbero risultare delle importanti variabili di cambiamento ma alla fine optano sempre per il metodo tradizionale che in sintesi significa potentati locali anche se ultra settantenni . La novità non si vede perché non è identificabile con nuove idee e nuovi metodi c’è il grandissimo rischio che anziché assistere ad una nuova fase della politica siciliana si assista ad una grande fase restaurativa del vecchio sistema politico mai sconfitto e mai eroso. E’ la cosa più sconvolgente è che tale sistema riesce ancora ad alimentarsi di giovani figure e delle loro energie. La sopravvivenza delle compagini politiche non è legata alla qualità della loro azione politica-amministrativa svolta dagli uomini e dalle donne che li rappresentano nei vari consigli e nelle varie giunte , ma da un valzer di cambio di casacche che variando gli equilibri precedenti fanno si che le regole e i patti stretti decadono e vengano ridiscussi creando un tormentone di riunioni che non finiscono mai. Riappare come dannazione ed inesorabile nel tempo il “cambiare tutto per non cambiare nulla”. Ora mi interrogo e dico ma gli interessi del territorio, dei cittadini,delle famiglie, dei lavoratori, dei giovani, degli studenti, delle aziende, dei diversamente abili, degli anziani, dei bambini, dell’acqua, della fauna, della flora, dell’aria, della cultura, dei beni culturali materiali e immateriali chi li deve fare ? A chi è stato delegato questo compito ai Marziani o ai fantasmi ?  Un groviglio di voci confuse di cui non si riesce mai a tirarne fuori nulla di buono. Eppure si potrebbe fare lo screening di ognuno degli uomini e delle donne che hanno avuto posti di responsabilità politica negli ultimi venti anni e tirarne fuori un identikit  tra il potere gestito e i risultati che ciò ha portato al territorio, in rapporto a quello che ha portato a se stessi. Potrebbe essere un buon monito di trasparenza per dare al cittadino uno strumento chiaro di valutazione. Fare rispondere dei disastri economici degli enti i veri responsabili e dare ai virtuosi il giusto riconoscimento, non sarebbe un’idea cattiva. Come l’ultimo grido disperato  “ liberiamoci dei dinosauri della politica sicilina”.


lunedì 25 giugno 2012

Per capire i giovani bisogna rispettare le loro idee, il loro linguaggio e i loro simboli.


La società cambia rapidamente, ricerca, scienza, tecnologia sono tra gli altri , strumenti che incidono fortemente sulle abitudini e sulle esigenze degli individui. Cambia la prospettiva di vita delle nuove generazioni e cambiano i loro punti di vista, le idee seguono questo corso e diventano la spinta per creare nuovi equilibri. La vita si muove da sempre tra quello che e’ stato e quello che dovrà essere , il presente rappresenta solo il luogo dove si incontrano la necessità di cambiamento e le resistenze al che ciò non avvenga. Chi resiste lo fa perché non accetta di vedere distrutta la certezza che si era costruita , chi spinge per il cambiamento non accetta una condizione di precarietà che serve solo a garantire chi pensa di aver costruito una certezza che duri in eterno, l’eterno umano si intende. Ciò procura ai primi paura e ai secondi incertezza, in entrambi casi si è davanti ad una nuova ricerca di equilibri, in natura potremmo dire che è normale , stimola il salto in avanti , la ricerca di una soluzione proficua. Alla fine sono sempre le energie più fresche e le idee ad esse collegate che avranno la meglio, sarà tutto ciò a produrre il cambiamento, le idee rappresentano la fioritura e l’energia il loro prendere corpo, il colore è dato dal rinnovarsi del linguaggio e dei simboli che lo rappresenteranno. Per capire i giovani bisogna rispettare le loro idee, il loro linguaggio e i loro simboli.



Gaetano Amenta 

sabato 23 giugno 2012

Apriamo un dibattito che provenga dal territorio e diventi la guida per rinnovare uomini e metodi della politica . La paura ci rende prigionieri, la speranza liberi.

Utilizziamo le nostre migliori energie e la nostra intelligenza per le cose che più contano nella vita. Questa società ci obbliga a portarci dietro un fardello di condizionamenti che rappresentano una zavorra contro la nostra libertà. Riflettete su quante resistenze di diversa natura impediscono la fluidità delle nostre azioni. Se tutti riconosciamo la nostra società come un'entità gravemente ammalata, è il momento di ammettere che farsi trasportare dalla stessa corrente, che è causa di quel male, è da incoscienti. Si ha la necessità di invertire la rotta, anche se ciò comporterà grandi sforzi  dettati dall'essere controcorrente. E' meglio credere ad un sogno, che essere aggrappati ad un'illusione. E' meglio essere fieri di combattere la propria battaglia che essere spazzati via per qualcosa che nella realtà non hai mai capito. Iniziamo ad eliminare i pesi inutili per sentirci più leggeri, proviamo a trovare nuove motivazioni per rinnovare le nostre energie. Sforziamoci di capire che la ragione e la memoria sono importanti, ma l'intelligenza è cosa altra. L'attuale azione politica ha incentrato tutto sull'incertezza, e l'incertezza è la strada certa che conduce alla paura. La paura ci rende prigionieri, la speranza liberi. Per costruire un sentimento di speranza bisogna sbarazzarsi di chi è stato causa di tale disastro, è necessario spazzare via tutti quei politici che con le loro cariche e con le loro azioni hanno provocato l'inferno attuale ! Apriamo un dibattito che provenga dal territorio e diventi la guida per rinnovare uomini e metodi della politica.

domenica 3 giugno 2012

Cosa potrebbero fare i leader degli attuali partiti politici, che dopo tantissimi anni puzzano di stantio, per ridare fiducia e decoro alla politica ? Basterebbe che offrissero maggiore spazio e ruolo ai dirigenti e ai militanti giovani, presenti e impegnati sul territorio.

Gli orientamenti di voto riflettono un senso di spaesamento, rivelato - e accentuato - dalle recenti amministrative. Segnalano, in particolare: a) lo sfaldamento del Pdl, ormai dimezzato, rispetto alle elezioni politiche del 2008; b) la frana della Lega scivolata poco sopra il 4%, come 10 anni fa; c) Mentre il Pd e l'Idv tengono bene, anche se non riescono a intercettare lo sfarinamento dei partiti di centrodestra. Il Pd, in particolare, si conferma primo partito in Italia. D'altronde, secondo gli intervistati, è la formazione politica che si è rafforzata maggiormente, in seguito alle elezioni amministrative. d) Insieme, ovviamente, al Movimento 5 Stelle (M5S), promosso e ispirato da Beppe Grillo. Il quale, dal punto di vista elettorale, è stimato oltre il 16%, poco al di sotto del Pdl. Il successo alle recenti amministrative ha contribuito ad allargare ulteriormente la sua base elettorale. Il M5S è divenuto, infatti, il collettore privilegiato dell'insoddisfazione sociale verso il sistema partitico. Un sentimento generalizzato, che non dà segni di rallentamento. 

Oltre il 40% degli intervistati, infatti, vede nella "protesta contro i partiti" la principale ragione di 
successodel Movimento. Una valutazione condivisa anche dal 27% degli elettori del M5S, i quali, però, danno maggiore importanza ad altri argomenti: l'estraneità dei candidati alle logiche di potere e la concretezza dei programmi proposti ai cittadini. Resta, comunque, l'incognita sulla capacità del Movimento di "tenere" la scena politica, oltre a quella elettorale. Soprattutto, oltre i confini locali. Infatti, quasi metà degli italiani (la maggioranza) ritiene il M5S in grado di "amministrare" le città e il territorio. Ma quasi 7 persone (e 4 elettori del M5S) su 10 non lo considerano capace di governare, a livello nazionale. 

Da ciò l'impressione di un Paese sospeso. In attesa di un cambiamento ancora incompiuto. A cui Grillo e il M5S hanno offerto una risposta, uno sbocco. Sfruttato da molti elettori che, in un primo tempo, non li avevano presi in considerazione. Non è un caso se, rispetto a un mese fa, l'elettorato del M5S ha modificato sensibilmente il profilo sociopolitico. In particolare, al suo interno sono aumentati: a) gli elettori dei comuni medio-piccoli; b) le persone di età medio-alta; c) le componenti di centro-destra; d) gli elettori provenienti dalla Lega e dal Pdl. In altri termini: il M5S ha intercettato il disagio diffuso fra gli elettori. L'ha canalizzato, dandogli visibilità. Ma senza risolverlo. 


La domanda di cambiamento politico, infatti, resta molto estesa, al punto che circa un terzo degli elettori sostiene che, se si presentasse un partito "nuovo", guidato da un leader "nuovo" e "vicino alla gente": lo voterebbe "sicuramente". Si tratta di un orientamento trasversale. Particolarmente accentuato nella base elettorale dei soggetti politici che in precedenza detenevano il monopolio della rappresentanza del "nuovo", come la Lega. Ma anche l'Idv e Sel. Tuttavia, questo orientamento appare ampio anche fra gli elettori dell'Udc, alla ricerca, da tempo, di un modo - e di uno sbocco - per uscire dal "centro", che rischia di trasformarsi in un ghetto. Schiacciato da destra, sinistra e, ora, anche dal M5S.

Siamo, dunque, in una fase fluida. Il "mercato elettorale" è instabile, in cerca di un'offerta politica adeguata. Che stenta a delinearsi. Così cresce la voglia di "nuovo". Anche se per gran parte degli elettori (quasi sette su dieci) il "nuovo" è il "vecchio" rivisto e ri-qualificato. Per cui si traduce, anzitutto, nella domanda di "rinnovamento" degli attuali partiti. Ma il "rinnovamento", per la grande maggioranza degli elettori (il 61%), significa "ricambio e svecchiamento" della classe dirigente. D'altra parte, fra i motivi che hanno favorito il M5S alle recenti amministrative, un ruolo importante è stato sicuramente giocato dalla figura e dall'immagine dei candidati. Giovani e preparati. Estranei a lobby e interessi. In grado di esprimere opinioni competenti sulla realtà locale. Senza slogan e senza retorica. Ciò suggerisce che, per rispondere all'insofferenza verso i partiti, che si respira nell'aria, non sarebbero necessarie grandi rivoluzioni - politiche e antipolitiche. 

Basterebbe che i principali partiti attualmente presenti sulla scena politica fossero in grado di rinunciare alle logiche oligarchiche e centralizzatrici che li guidano. 



Basterebbe che offrissero maggiore spazio e ruolo ai dirigenti e ai militanti giovani, presenti e impegnati sul territorio. (Ce ne sono molti, nonostante tutto, ma vengono puntualmente scoraggiati). 
Basterebbe. Ma non ne sono capaci. Così, avanza la richiesta del Nuovo-a-ogni-costo. Ormai, un mito, più che una rivendicazione. Travolge tutto. E rende la "nostra" Democrazia: "provvisoria". La Politica e i partiti: inattuali.
 di ILVO DIAMANTI


domenica 27 maggio 2012

Grillo? Non sa governare. Gli altri invece sono bravi?



E’ evidente che il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo comincia a fare paura. Soprattutto ai poteri forti che oggi governano l’Italia. Così cominciano le ‘digressioni’, più o meno in caduta libera – e spesso interessate – per ‘normalizzare’ quella che, nonostante i denigratori, è la grande novità ella politica italiana degli ultimi due anni.

Oggi, il Corriere della Sera.it pubbllica un articolo di Renato Mannheimer, l’uomo che gli italiani identificano con i sondaggi. Uno studioso diventato popolare grazie, soprattutto, a Bruno Vespa. Cosa dice Mannheimer di Grillo e del suo Movimento?


“Si tratta di cittadini – leggiamo suò Corriere della Sera .it - in maggior misura residenti nelle regioni del Nord, tendenzialmente giovani, con titoli di studio medio-alti, più interessati alla politica, con una più intensa lettura dei giornali e, specialmente, frequentazione di internet. Se si domanda loro l’autocollocazione sul continuum sinistra-destra, più o meno metà si posiziona nel centrosinistra, ma una quota importante (più di un quarto) rifiuta di collocarsi, sostenendo la obsolescenza delle categorie politiche tradizionali”.
Questa descrizione risponde al vero, perché – almeno in questa prima fase – i grillini soffrono un po’ al Sud.
La parte meno benevola del ragionamento-sondaggio riguarda la capacità di governo. I protagonisti del Movimento 5 Stelle sarebbero ben visti per il governo locale. Mentre gli italiani sarebbero ”scettici” sulle capacità di Grillo e compagni “di assumere una responsabilità nazionale, tanto che secondo il 63% dei cittadini il M5S non sarebbe in grado di governare l’Italia”.
Questa parte del ragionamento-sondaggio non ci convince. Noi non siamo sondaggisti, ma a nostro avviso i sondaggi che definiscono il Governo Monti “gradito” dagli italiani sono tutti falsi. A chi dovrebbe essere gradito Monti? Ai pensionati che ha penalizzato? Agli esodati? O ai cittadini che non sapranno dove trovare i soldi per pagare l’Imu?
Noi, poi, poniamo una domanda, se volete banale: dal 1994 ad oggi chi è che ha governato bene l’Italia? Silvio Berlusconi che ha preso in giro mezza Italia? Romano Prodi che ci ha riempito di tasse? Se ne deduce che i dubbi degli italiani sui governanti riguardano tutti e non soltanto Grillo (che, a differenza di altri, non ha mai governato).
Nell’articolo pubblicato dal Corriere della Sera.it si legge che quasi un italiano su tre, il 31%, si augura che Grillo e il suo Movimento ottengano molti seggi  alle prossime elezioni politiche. Se non per governare, almeno per «denunciare le scorrettezze degli altri partiti».  Questa precisazione, comunque, ci sta.
La parte meno bella di questo articolo riguarda il parallellismo -a nostro avviso improprio – tra il Movimento di Grillo e quello dell’Uomo qualunque di Guglielmo Giannini.
  Le due cose non hanno – a nostro avviso – attenenza. Il dato comune potrebbe essere che Grillo è un uomo di spettacolo come lo era Giannini. Ma le due cose sono completamente diverse.
Il movimento di Giannini era conservatore, quello di Grillo, come ammette lo stesso autore dell’articolo, o si identifica con una certa sinistra libertaria, o non si identifica con alcuna formazione politica.
Forse i poteri forti che oggi controllano il nostro Paese si augurano che il Movimento 5 Stelle faccia la fine dell’Uomo qualunque di Giannini. E, dal loro punto di vista, hanno ragione: la ‘speranza’ delle varie massonerie europee di ‘spogliare’ gli italiani, privandoli prima dei lororisparmi e poi togliendogli le case di proprietà, risiede nella permanenza dell’Italia nell’euro. E infatti, per togliere l’Italia dalle grinfie degli speculatori Grillo propone una soluzione – che potrebbe sembrare draconiana – ma è invece di estremo buon senso: fare uscire l’Italia dall’euro (così come sta facendo la Grecia che, dopo le elezioni, uscirà dall’euro). Non condivisibile, a nostro avviso, la chiusura dell’articolo. LUn modo per dire che Grillo sareeggiamola insieme: “Insomma, come ha osservato lo stesso Grillo, le prospettive future del M5S dipendono non tanto da scelte sue, quanto da quelle degli altri partiti. Sino a quando questi ultimi (o altri nuovi attori che si presentassero sullo scenario politico) non riusciranno a proporsi come soluzione credibile e a sconfiggere il discredito che oggi li caratterizza (e questo è, come si è detto, ciò che stanno cercando di fare, per ora con scarso successo), lo spazio per movimenti populistici e demagogici (ma che raccolgono molti sentimenti profondipresenti nella popolazione) continuerà ad essere assai ampio”.
Un modo per dire che il Movimento 5 Stelle sarebbe demagogico e populista. E invece quelli che continuano a difendere l’Unione Europea di massoni e speculatori che cosa sono? Intelligenti? E quelli che continuano di dire che l’euro ci ha “salvati” quando invece ci ha affossati che cosa sono? Per cortesia…
Tratto da LinkSicilia - A destra foto di Guglielmo Giannini tratta da sos-iety.blogspot.com

sabato 26 maggio 2012

Un patto con il territorio può, meglio di qualsiasi altro strumento, designare dal basso le necessità e le soluzioni da mettere sul campo. Iniziando dall’essere orgogliosi di essere siciliani !


Il dibattito in politica dovrebbe portare al miglioramento delle soluzioni da dare ai tanti problemi dei cittadini, ma ancora una volta in Sicilia si è creata l’ennesima Babele dove tutti urlano tutto e dove nessuno ci capisce più niente.  Si è detto da sempre che il malaffare sguazza la dove la confusione regna sovrana, perché è dentro la disorganizzazione delle istituzioni che riesce a trovare la sua organizzazione. Badate bene che quando mi riferisco al malaffare non per forza mi riferisco alle organizzazioni delle diverse mafie, ma mi riferisco a tantissime sacche di organizzazioni che anche lontani da quelle più famosi , in modo subdolo agiscono nell’anonimato ed incidono pesantemente sulle risorse dei diversi enti. Oggi si ritorna a parlare di quale illustre personaggio potrà occupare la presidenza della regione e con quale coalizione dovrà governare la Sicilia, ma da nessuna parte si sente parlare di quale progetto per il futuro dell’isola e quale strategia per salvare dalla miseria l’agricoltura , la zootecnia, l’industria , il turismo, il terziario, il pubblico impiego ecc. Quest’ultimo aspetto in politica , almeno come si è intesa sino ad ora, è secondario. Ed è proprio su questo aspetto che voglio concentrare l’attenzione per poter iniziare un percorso diverso, non uso il termine nuovo perché ormai è diventato patetico, un percorso che crei un rapporto chiaro tra le istituzioni ed i cittadini, che usi un linguaggio semplice e comprensibile, fatto da tanti piccoli atti che stabiliscono da subito le cose da fare per iniziare a rimuovere gli ostacoli che stanno soffocando economia e Famiglie. Non sono più credibili gli incantatori di serpenti che da oltre vent’anni hanno ricoperto cariche importantissime contribuendo solo all’attuale disastro. Si ha la necessità di procedere non solo con volti nuovi , ma soprattutto con argomenti e metodi diversi, concentriamo i nostri sforzi per individuare e raggiungere degli obbiettivi chiari e indirizziamo le nostre azioni per disegnare la strategia che ci conduca alla riorganizzazione dei nostri territori. I problemi dei cittadini sono collegati ai territori di riferimento ed è da lì che bisogna ripartire, un patto con i territori può, meglio di qualsiasi altro strumento, designare dal basso le necessità e le soluzioni da mettere sul campo. Questa è la sfida per costruire il futuro delle nuove generazione e su questo concentreremo da subito le nostre energie ed intelligenze migliori. La necessità parte sicuramente dal concetto di identità e di comunità e dal fatto quindi di essere orgogliosi di essere siciliani e di appartenere a quella parte di siciliani che questa terra la vogliono cambiare veramente.
Gaetano Amenta 










sabato 19 maggio 2012

L’emergenza Sociale sta per diventare catastrofe e i nostri Governanti sono fermi alla tattica a difesa dei loro privilegi. Scusala Melissa….. quest’Italia avida e meschina che ti ha condannato a morte come la peggiore delle Matrigne !


Tutto di questi tempi ci si può aspettare, chi ha vissuto la storia di quest’Italia degli ultimi vent’anni sa, che ormai tutto è possibile! E’ umiliante e allo stesso tempo avvilente, assistere al tracollo e allo sfascio della nostra amata patria quando i tanti che si erigono a suoi salvatori , nei fatti non vogliono rinunciare a nessuno dei tantissimi privilegi; privilegi che se non sono la sola causa dello sfacelo ne sintetizzano bene la levatura della responsabilità. Il fallimento di migliaia di aziende e quello di milione di patri di famiglia , unito ai suicidi e alla sofferenza sociale non sono bastate per sensibilizzare avidi imbecilli arroccati nelle loro miserie per gestire un potere che non serve agli italiani. Non sono bastate nemmeno le notizie della vicina Crecia  con la rappresentazione avvilente di un sistema alla deriva che soffia verso noi venti di tempesta. Forse non basterà nemmeno il venticello che porta con se gli anni del terrore e della morte per accelerare le azioni reali di cui il Paese necessita. Scusa piccolo Angelo del nome Melissa, questo non è un paese né per bambini, né per ragazzi, questo è un paese per vigliacchi, che rappresentando nella massima espressione l’ignavia , si dovranno sentire sulle loro coscienze tutta la responsabilità di quello che è successo e quello che purtroppo , molto probabilmente succederà. Un Bacio